giovedì, 19 Giugno, 2025

L’autodromo Riccardo Paletti: la pista a Varano

A Varano de’ Melegari, in provincia di Parma, si può ammirare l’autodromo Riccardo Paletti: 2,360 km di tracciato inseriti nella florida scena automobilistica emiliana. Inaugurato nel 1969 e rinominato nel 1983 in memoria del giovane pilota Riccardo Paletti, tragicamente scomparso nel GP del Canada del 1982, l’autodromo nel corso degli anni ha subito diversi rinnovamenti, abili nel mantenerlo un tracciato eccitante ed estremamente utile in fase di messa a punto delle vetture. Il suo momento di gloria arriva nel 1976 con la Corsa per il Friuli, evento benefico organizzato da Autosprint e Alfa Romeo. A bordo delle Alfasud, grandi nomi della Formula Uno – Lauda, Regazzoni, Fittipaldi, Scheckter – si sfidarono per raccogliere fondi a favore delle popolazioni colpite dal terremoto. Nel 2002 la pista fu allungata a 2,375 km con un nuovo tratto che eliminava la curva parabolica, mentre nel 2010 una modifica alla curva Ickx la riportò agli attuali 2,360 km. Oggi ospita ancora competizioni automobilistiche e motociclistiche, dalle Formula 3 alla Formula Abarth, oltre a corsi di guida che attirano oltre 5.000 partecipanti ogni anno.

Tappa al museo Enzo Ferrari

Più che un museo, quello dedicato a Enzo Ferrari è un viaggio futuristico attraverso la storia. Sviluppato all’interno di un avveniristico padiglione di oltre 2500 metri quadrati, il museo offre un’esperienza tanto coinvolgente quanto esaustiva dell’universo Ferrari. Sarà possibile ammirare un gran numero di automobili, dai modelli storici a quelli più moderni e tecnologici, e ci si potrà lanciare in un excursus attraverso i 90 anni di vita del mitico patron della Ferrari. Per i patiti dei motori, soprattutto quelli più legati ad aspetti tecnici e artigianali, obbligatoria una sosta al museo dei Motori Ferrari, che occupa l’officina sapientemente restaurata proprio di fianco al museo Enzo Ferrari. Il museo, ricavato dalla vecchia abitazione di Enzo Ferrari, è stato inaugurato il 10 marzo 2012, con l’intento di creare una vera e propria celebrazione della storia e dei successi della casa automobilistica più famosa al mondo. La struttura moderna, dal design altamente innovativo, si sposa con il classico taglio della storica officina, in un’ideale fusione tra storia e futuro, da sempre il mantra dell’azienda di Maranello. 

L’Autodromo Marco Simoncelli: Il giusto tributo a un campione mai dimenticato

Non poteva che andare così. Un grande campione che offre il suo nome ad uno dei circuiti più conosciuti d’Italia e, di contro, uno dei tracciati più amati dagli appassionati di motori che riesce a celebrare in ogni gran premio uno dei motociclisti più amati del nostro paese. Dopo l’improvvisa morte di Marco Simoncelli, avvenuta durante il Gran Premio della Malesia nel 2011, tifosi e famigliari hanno infatti spinto per rinominare il circuito di Misano alla sua memoria. La nuova denominazione Misano World Circuit Marco Simoncelli è diventata ufficiale il 9 giugno 2012 e, da quel giorno, tramanda la memoria del SIC tra le curve e i rettilinei che l’hanno visto formarsi e crescere come motociclista. Tappa fondamentale del motomondiale, il circuito di Misano offre il suo asfalto per il campionato mondiale di Superbike e per la tappa italiana del Deutsche Tourenwagen Masters, il campionato tedesco di Gran Turismo. Circuito veloce e adrenalinico, il tracciato venne progettato negli anni Settanta sotto l’egida di Enzo Ferrari che, grazie alla sua esperienza, contribuì alla realizzazione di uno dei circuiti più iconici della storia dei motori. 

Il museo Ferruccio Lamborghini: Tappa imprescindibile per tutti gli appassionati

Nata con la produzione di trattori, esemplari di alta qualità capaci addirittura di fronteggiare la concorrenza della Fiat, la Lamborghini riuscì anno dopo anno a diversificare sempre di più la propria produzione che la portò, come da sempre sperato dal patron Ferruccio, alla creazione di auto sportive che fin da subito si distinsero per le loro linee audaci e un’aerodinamica avveniristica. Il museo Ferruccio Lamborghini, con sede a Funo di Argelato in provincia di Bologna, racconta la storia di questo grande marchio attraverso testimonianze storiche e la presenza di numerose vetture Lamborghini come, ad esempio, la celebre Miura SV. Presenti all’interno dell’esposizione anche numerosi esemplari di trattori, come il Carioca del 1947, che raccontano con dovizia di particolari gli inizi di questa straordinaria avventura. Sarà inoltre possibile ammirare altre vetture storiche e iconiche come la Countach, gli esemplari di Jarama e Urraco, fino ad arrivare all’Espada, il modello con le portiere ad apertura ad ali di gabbiano che finì con l’ispirare l’auto di Ritorno al Futuro. 

Circuito di Pomposa: Un gioiello tecnico per il motorsport

Il Circuito di Pomposa, situato a San Giuseppe di Comacchio, è una struttura di eccellenza per gli appassionati di motorsport. I lavori di rinnovamento effettuati nel 2018, che hanno eliminato la pista per le minimoto e ridotto sensibilmente il tracciato per il cross, hanno portato il circuito alla lunghezza di 1600m, trasformandolo di fatto in un paradiso per gli amanti della velocità grazie a un tracciato tecnico e impegnativo. Curve strette, chicane e rettilinei ben calibrati

garantiscono il massimo equilibrio tra velocità e precisione, rendendolo ideale per competizioni nazionali e internazionali. Accanto al circuito, spicca una pista dedicata al motocross caratterizzata da un mix di sezioni asfaltate e sterrate che mettono alla prova abilità e versatilità dei piloti. La configurazione modulare permette di adattare il tracciato a diverse discipline motoristiche. Il circuito dispone di box attrezzati, area paddock, spazi per team e una tribuna per gli spettatori. Grazie alla qualità dell’asfalto e alla sicurezza delle infrastrutture, il Circuito di Pomposa è un punto di riferimento per gare, allenamenti e test. Perfetto per chi cerca adrenalina e performance.

Il Museo Francesco Baracca a Lugo: Un excursus tra la storia dell’aviazione italiana

Tra le tante attrazioni motoristiche, l’Emilia Romagna ospita anche uno straordinario museo rivolto non solo agli appassionati di aviazione ma anche, e soprattutto, agli amanti della storia del nostro paese. Il Museo Francesco Baracca di Lugo è infatti un luogo dall’enorme interesse storico e culturale. Dedicato a uno dei pionieri dell’aviazione italiana, nonché protagonista di moltissime battaglie aeree durante la Prima Guerra Mondiale, offre uno spaccato del periodo storico in cui l’aviazione italiana ha cominciato a mostrare i primi muscoli, nonché la sua evoluzione. Punto forte e protagonista assoluto del Museo è senz’altro lo SPAD VII, aereo del 1917 utilizzato da Francesco Baracca nelle sue battaglie aeree. Il legame con la terra dei motori è forte ed evidente, come si può evincere dando uno sguardo alla fiancata dello SPAD VII. Qui capeggia un cavallino rampante, simbolo diventato famoso a livello mondiale grazie a Enzo Ferrari, che scelse di utilizzarlo sulle sue vetture. Il museo è un luogo molto apprezzato di divulgazione storica e, tra cimeli e testimonianze dell’epoca, rappresenta uno splendido viaggio nel passato italiano.

Bariaschi, la memoria su due ruote: Dove rombano i ricordi

Nel cuore di Guastalla, tra le vie tranquille della Bassa reggiana, esiste un luogo che profuma di motori e passione: è il Piccolo Museo della Moto Bariaschi, una collezione privata che racconta la storia d’Italia su due ruote. Nato dalla passione di Emilio Bariaschi, ex pilota, grandissimo appassionato di due ruote e collezionista instancabile, il museo custodisce oltre 160 motociclette costruite tra il 1945 e il 1965, anni cruciali per la motorizzazione e per lo sviluppo del motociclismo in Italia. Distribuiti in quattro padiglioni, i modelli esposti portano i nomi dei grandi marchi italiani del dopoguerra come Gilera, Guzzi, Morini, Laverda e Parilla. Ma ci sono anche Vespa e Lambretta, simboli di un’epoca che ha rivoluzionato la nostra società, e pezzi rari salvati dall’oblio come il Capriolo o la BSA inglese con motore Cucciolo, assemblata dallo stesso Bariaschi. Ogni moto rappresenta un importante ricordo su due ruote, accompagnato da fotografie d’epoca e video che restituiscono l’eco delle gare su strade polverose e curve mozzafiato. Più di una semplice esposizione, si tratta di un viaggio emozionante nella storia d’Italia.

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