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sabato, 27 Aprile, 2024

A cura di Monica Penzo

Passando per l’Appennino e le Alpi Apuane alla volta del mare

Dal cuore dell’Emilia al mar Tirreno, seguendo la prima grande strada di comunicazione dopo le vie romane di un tempo.

A piedi o in bicicletta, 171 km da Modena a Massa in 7 tappe mozzafiato tra natura, storia e cultura, senza tralasciare l’aspetto culinario, che si sa, in Italia non manca mai. 7 giorni di cammino o pedalate tra palazzi ducali, cittadine fortificate, torri, chiese, borghi e panorami vastissimi dal crinale tosco-emiliano alle Alpi Apuane.

Due regioni, Emilia-Romagna e Toscana, tre province, Modena, Lucca e Massa-Carrara, 20 comuni attraversati: sono tutti numeri che descrivono un territorio garanzia di varietà ed estrema bellezza.

Una possibile variante sul percorso è caratterizzata dalla Via partendo da Sassuolo, per un totale di 152 km.

 

 

DA MODENA A MASSA SULL’AUTOSTRADA DEL ‘700

a cura di Fabiola Cantaluppi

Uno dei più famosi percorsi escursionistici del Paese, La Via Vandelli, racchiude nelle sue tappe e nei suoi scorci, molte cose in comune con altri cammini italiani: ripercorrendo borghi incantevoli che in gran parte si stanno spopolando, regalando panorami spettacolari su valli e montagne, fenomeni geologici e piccole meraviglie dell’arte nascoste in palazzi e chiese di epoche passate.

A differenza degli altri cammini però, presenta una caratteristica davvero unica: quella di seguire la madre di tutte le strade moderne. Nel lontano 1738 infatti, il Duca di Modena Francesco III d’Este, concepì l’idea di una via completamente lastricata
che collegasse la capitale del suo ducato con il Mar Tirreno.

Un progetto molto ambizioso e straordinario per l’epoca, così grande da non essere realizzato e concepito sin dal tempo dei romani, portato a termine e rimasto sino ai giorni nostri.

 

Tappa : Modena – Puianello

a cura di  Monica Penzo

Armati di energia e spirito di avventura, i primi chilometri del cammino si effettuano in pianura, abbastanza calda e afosa d’estate. Il resto del percorso è principalmente in montagna, in aree spesso raffrescate dalla presenza di boschi e aree ombreggiate.
Più di un quarto della Via Vandelli si sviluppa oltre i 1.000 m di quota, con due passi oltre i 1.600 m, questo garantisce un clima mite d’estate ma al contempo soggetto a piogge e nevicate sia tardive in primavera sia precoci in autunno. Il versante massese delle alpi Apuane tende invece a essere soggetto a improvvisi annuvolamenti, mentre la costa tirrenica presenta un clima piacevole quasi tutto l’anno.


La prima tappa del percorso parte dalla città di Modena, nota per la sua importante tradizione gastronomica, dall’aceto DOP alla pasta artigianale e per le sue bellezze architettoniche, tra cui il Palazzo Ducale e il Duomo.

Da qui si percorrono i primi 27 km di cammino, puntando verso la frazione di Puianello, nota per il suo Santuario con vista sulla città e per la grande e rinomata produzione vinicola.

TAPPA DA PAVULLO NEL FRIGNANO A MONTECRETO

Percorrendo il tratto corrispondente alla tappa 13 del percorso, vivremo un’avventura attraverso le colline emiliane prima e le montagne dell’Appennino dopo.
Partendo da Pavullo nel Frignano, seguiremo gli antichi passi di re, nobili, commercianti, pellegrini ed artisti. Qui  l’Appennino diventa sempre più montagna, con la presenza di dislivelli abbastanza impegnativi, o una variante con possibile tappa intermedia per i camminatori meno allenati.

Tappa : Pavullo nel Frignano – La Santona

Terzo giorno, saremo già più abituati al peso dello zaino e agli scarponcini ai piedi, motivati dal raggiungere un’altra tappa del cammino. Ripartiamo da Pavullo nel Frignano alla volta de La Santona. La Santona è una frazione del Comune di Lama Mocogno, che si trova a 7 km dal capoluogo e ad un’altitudine di mt. 1165 slm.
Si racconta, che il nome derivi da quello di una donna, Santa Bortolai, che costruì un’osteria proprio all’incrocio fra la Via Vandelli e la Via Giardini, per dare vitto e alloggio agli operai impegnati nei lavori.

Percorrendo la nuova ciclopedonale, possiamo scorgere l’edificio del XVI secolo della Galeotta, casa torre esagonale presente a fianco del percorso 700esco, sovrastato dalla ciminiera della fornace 900esca. Al termine della ciclopedonale
si prosegue verso un piccolo borgo e poi in salita, incrociando altri sentieri e percorsi, verso il borgo medievale di Montecuccolo, dove poter fare rifornimento d’acqua dalla sua bellissima fondata a gufo.

Continuando a salire nel bosco, per poi scendere nella valle del Fosso dell’Acqua Puzzola, da qui si ha la possibilità di vedere il verso percorso originale 700esco della Via Vandelli.

Ecco poi arrivati al punto più basso di questa terza tappa, con il ponte sul Rio Giordano, per poi iniziare la ripida salita verso Monzone.

Meta successiva e molto rinomata, è il meraviglioso Ponte d’Ercole o Ponte del Diavolo, luogo antico e leggendario dove si sono svolti nei secoli riti paganti e cristiani. Una ripida salita porta al Colle Montese, per poi discendere sino a Lama Mocogno, dove far rifornimento fino a fine percorso grazie a bar e alimentari presenti in loco.

Attraversando nuovamente la Via Giardini e salendo sul crinale attraverso splendidi prati, ecco raggiunta Borra, dove poter fare una piccola deviazione in centro paese per acquisti di prodotti locali.

Passando per la pineta ducale, per una camminata fresca anche in piena estate, raggiungiamo il punto più alto della tappa, per poi arrivare, in ripida discesa, alla fine della terza tappa, dove trovare ristoro per la notte.

TAPPA LATERINA AREZZO

Ecco giunti all’ultimo tratto del nostro itinerario, quando, dopo giorni di cammino, già si sente la nostalgia dei primi passi iniziali. tappe, è molto piacevole e ci mostra alcune chicche lungo il percorso, come una bellissima villa rinascimentale,
un centro culturale di PACE, il ponte della Gioconda e la Chimera, con le stradine del centro storico rimaste intatte come al
tempo del Vasari.

Circa 20 km da vivere tutti d’un fiato e toccare finalmente la città etrusca di Arezzo, che attraverso la porta San Biagio ci
accoglie e ci introduce a capolavori di storia ed arte.

Tappa Campaniletti Massa

Siamo arrivati all’ultima tappa del nostro percorso, la più corta, assieme a quella precedente, che ci porterà fino alla splendida città di Massa. La settima tappa della Via Vandelli parte dai Campaniletti, con la sveglia al mattino otre i 1.400 m slm.

Scendendo lunghi i tornanti disegnati ed ideati sul fianco delle Alpi Apuane, per poi seguire il corso dei torrenti e
risalire per sentieri il fianco delle ultime alture, prima di raggiungere la meta:
piazza Aranci a Mazza. La discesa, ripida ma agevole, lungo la strada che appare quasi nella sua completa originalità 700esca, con imponenti muri a secco costruiti sul fianco delle montagne. Il paesaggio è maestoso, contornati da flora e fauna alpini, aspri e affascinanti. Ad ogni passo scendiamo di metri e la visione cambia di continuo, con nuovi scorci e il mare che appare da lontano. Uno dei punti più caratteristici è la località Le Teste, ben riconoscibile grazie a una lapide affissa ad una roccia, che ricorda il luogo dove venivano giustiziati i briganti che infestavano la Via Vandelli. Nel mentre, in basso già si scorgono i tetti di Resceto, punto finale di uno dei tratti più epici della Via e della storia delle strade.

Camminando sulla strada della Bassa Tambura, a fianco del canale del Resceto, lo spettacolo offerto dall’acqua che scava le rocce e crea piscine naturali è affascinante. Ecco che, dopo aver oltrepassato il depuratore della città di Massa con le grandi vasche di decantazione per liberare le acque dalla polvere di marmo, si scorge dall’alto la città, che si fa sempre più vicina e il
Castello dei Malaspina, accanto al mare. Si percorre via Palestro e poi via Dante Alighieri, tra i bar e caffè, per arrivare alla piazza Aranci, il tutta la sua bellezza agrumata, coronata di Alberi e scenograficamente chiusa dal palazzo ducale con al centro l’obelisco sorvegliato da leoni, punto finale del nostro viaggio.

 

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