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martedì, 19 Marzo, 2024

Al Mart la mostra “Botticelli. Il suo tempo. E il nostro tempo”

Una mostra che indaga il confronto tra artisti e movimenti di epoche diverse, superando i confini temporali.

In collaborazione con Associazione MetaMorfosi, la mostra muove dal progetto scientifico di Alessandro Cecchi, studioso e direttore della Fondazione Casa Buonarroti a cui si affianca la curatela di Denis Isaia, responsabile del contemporaneo e del public program del Mart.

La mostra porta a evidenti riflessioni sulla narrazione e sulla rappresentazione del corpo della donna e a far da padrona è l’immagine della Venere, fra tutte la più trattata dalla contemporaneità.

La mostra propone un percorso tra i canoni immutati e i nuovi paradigmi estetici: la Venere è bianca, nera, grassa, magra, transgender, eterea o popolare, quasi sacra e mondana, a seconda dell’artista che la cerca.

Protagonista indiscusso del “suo tempo e del nostro tempo” è Sandro Botticelli i cui capolavori come Pallade e il Centauro, proveniente dagli Uffizi, la Venere della Galleria Sabauda di Torino e il Compianto di Cristo in prestito dal Museo Poldi Pezzoli di Milano, verranno esposti al Mart di Rovereto.

La Firenze rinascimentale rivive nelle opere degli artisti contemporanei, da Giosetta Fioroni a David LaChapelle, da Michelangelo Pistoletto a John Currin. Nel cinema e nella moda, dalla Venere alla Ferragni.

Botticelli ed il suo tempo

Si può dividere il percorso in tre sezioni che presentano in modo chiaro ed esaustivo la figura e l’opera di Botticelli, tra i prediletti di Lorenzo il Magnifico.

I capolavori in mostra sono significativi per le diverse fasi della vita dell’artista: autentico interprete dei profondi mutamenti sociali, politici, culturali e artistici che si registrarono a Firenze nella seconda metà del Quattrocento.

La fase giovanile e i rapporti con Filippo Lippi portano alla realizzazione, per esempio, del Ritratto di fanciullo con mazzocchio di Palazzo Pitti degli Uffizi; della piena maturità sono Pallade e il Centauro ancora degli Uffizi e la Venere della Galleria Sabauda di Torino.


Seguono le opere della fase più tarda e tormentata come il Compianto di Cristo del Museo Poldi Pezzoli di Milano, il pathos religioso che contraddistingue la Flagellazione e l’Andata al Calvario, fino all’incompiuta Adorazione dei Magi, entrambe degli Uffizi.

In mostra sono presenti anche opere di Filippo Lippi, di Filippino e di altri grandi artisti, come Antonio del Pollaiolo e Andrea del Verrocchio che, insieme, portarono la Firenze del Magnifico a essere considerata la culla del Rinascimento italiano.

e il nostro tempo

Nella seconda parte dell’esposizione, invece, attraverso indiscussi capolavori dell’arte contemporanea dagli anni Sessanta a oggi, si può notare come Botticelli sia l’artista che tutta la nostra cultura visiva vede come punto di riferimento, il perno attorno al quale far ruotare il concetto stesso di bellezza.

A lui hanno guardato artisti della Pop art italiana, come Mario Ceroli, Giosetta Fioroni e Cesare Tacchi, ma anche in anni immediatamente successivi figure come Michelangelo Pistoletto e Renato Guttuso.

Le influenze di Botticelli si ritrovano nelle opere di artisti internazionali come Fernando Botero, David LaChapelle, Oliviero Toscani, John Currin, Vik Muniz, Awol Erizku o nel cinema di Federico Fellini; rivivono negli abiti della stilista e sindacalista Rosa Genoni e nelle collezioni della Maison Valentino, invadono le riviste patinate su cui posa Kate Moss e sono co-protagoniste alle foto dell’influencer più importante del mondo, Chiara Ferragni.

La mostra è accompagnata dalle video introduzioni alle opere di Vittorio Sgarbi, Alessandro Cecchi, Elisa Infantino, Riccardo Venturi e da un volume pubblicato da Silvana Editoriale.

Informazioni per visitare la mostra

Orari 

La mostra è aperta nei giorni da martedì-domenica dalle 10.00-18.00, venerdì dalle 10.00-21.00

lunedì chiuso

Tariffe

Intero 11 Euro

Ridotto 7 Euro

Gratuito fino ai 14 anni e persone con disabilità

Per ulteriori informazioni visitare il sito ufficiale www.mart.trento.it

A cura della redazione

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