martedì, 8 Ottobre, 2024

Trento riparte e programma un’estate di eventi e di cultura

Il castello del Buonconsiglio e le sue sedi apriranno le loro porte a tutti i visitatori con splendide mostre ed esposizioni.

Il Castello del Buonconsiglio e le sedi distaccate di Thun, Beseno, Stenico e Caldes accoglieranno l’estate 2021 con grandi novità.

La voglia di ripartire è tanta, specialmente dopo un anno come questo, di emergenza sanitaria.

La stagione espositiva si aprirà il 4 giugno a Castel Stenico con la seconda tappa (la prima,  al Castello del Buonconsiglio, causa pandemia, è stata ben poco visibile visto la chiusura del museo) della mostra Gli apostoli ritrovati. Capolavori dall’antica residenza dei Principi vescovi, curata da Giuseppe Sava, e visitabile fino al 5 settembre 2021 nella preziosa Sala dei Fiori.

Naturalmente anche nel corso del 2021, in tutte le sedi museali, sarà garantita una visita in completa sicurezza con accesso contingentato e prenotazione obbligatoria nel pieno rispetto dei protocolli antiCovid.

Il programma

Castel Thun

Il 18 giugno Castel Thun vivrà due inaugurazioni: il nuovo allestimento dedicato alla collezione di carrozze, ospitato nella grande sala del Cantinone, e la mostra fotografica sulla famiglia Thun allestita nella Biblioteca.

Castel Thun

Tra le testimonianze materiali dei trasporti saranno presenti anche le carrozze e le slitte dell’antica famiglia Thun, una serie unica nel suo genere in ambito regionale e preziosa per varietà tipologica, costruttiva e decorativa: undici carrozze e quattro slitte, tutte accuratamente restaurate da parte della Soprintendenza per i beni storico-artistici negli anni 2002 e 2003.

Il loro ritorno al castello, dopo decenni di lontananza e la loro esposizione permanente permetterà ai visitatori di cogliere con maggiore completezza gli aspetti più significativi della vita dei suoi aristocratici abitanti.

Tra i veicoli di maggior taglia vi sono carrozze di servizio come la Vis à vis, le Mylord e la Brougham; di misura più ridotta sono alcune carrozze da diporto come le Phaeton, la Linzerwagen e la Break Vagonette.

Ciascuna denominazione corrisponde ad una tipologia rispondente a diverse funzioni, dal normale trasporto al mezzo attrezzato per la caccia o per le passeggiate in campagna.

La raccolta oltre a queste preziose carrozze vanta alcuni esemplari di slitta, testimonianza di un fortunato turismo invernale della regione ai tempi della Belle époque prima dello scoppio della Prima Guerra Mondiale.

Tra queste una slitta Vittoria, una slitta Phaeton e due slitte Spider, di cui una finemente decorata con scene invernali.

Mostre al castello

Inoltre al castello sarà ospitata fino al 19 settembre la mostra “Di luce e d’ombra. Memorie fotografiche della famiglia Thun“, uno straordinario strumento di narrazione e conservazione della memoria storica.

Particolari dell’interno di Castel Thun

La ricca collezione va dalle carte de visite agli scatti dei primi decenni del Novecento.

Le occasioni da ricordare si frammentano e si moltiplicano negli album e in singolari assemblaggi di fotografie, con ritratti singoli e di gruppo, celebrazioni ufficiali, occasioni mondane e travestimenti in costume, viaggi, interni domestici a Praga, Zara, Vienna e a Castel Thun, offrendo imprescindibili testimonianze della vita e delle relazioni di un casato di rilevanza europea.

Un vero tuffo nel passato che vi farà scoprire e toccare con mano le tradizioni di quest’ affascinante epoca storica!

Castello del Buonconsiglio

Dal 3 luglio al 24 ottobre 2021 al Castello del Buonconsiglio verrà celebrata Fede Galizia antica pittrice di origine trentina, con la prima mostra monografica a lei dedicata.

La mostra evento Fede Galizia, “mirabile pittoressa”  documenta con circa 80 opere il successo di questa pittrice che si distingue dalle altre della sua epoca.

Non sono molte le pittrici che hanno lasciato un segno nella storia dell’arte, sebbene tra Cinque e Seicento accanto a Fede Galizia troviamo anche Sofonisba Anguissola e Artemisia Gentileschi.

Fede Galizia, Ritratto di un fisico

Documentata a Milano a partire almeno dal 1587, vive prevalentemente nella città lombarda fino alla morte, avvenuta dopo il 1630.

Il suo trasferimento da Trento a Milano probabilmente avviene sulla scorta del poliedrico padre, Nunzio, artista pure lui, impegnato nel mondo della miniatura ma anche in quello della cartografia.

Fede – un nome rivelatore per l’Europa della Controriforma – ottiene un successo straordinario tra i committenti dell’epoca, tanto che opere sue raggiungono, alla corte imperiale di Rodolfo II d’Asburgo.
Gli studi novecenteschi, soprattutto italiani ma non solo, hanno dato particolare ispirazione all’attività di Fede come autrice di nature morte, alle origini di questo fortunato genere.

Fede Galizia, Natura morta

Oltre a opere di Fede Galizia, ci saranno lavori di Arcimboldi, Bartholomeus Spranger, Giovanni Ambrogio Figino, Jan Brueghel, provenienti dai più importanti musei italiani, come la Pinacoteca di Brera e il Castello Sforzesco di Milano, gli Uffizi di Firenze, la Fondazione Cini di Venezia, la Galleria Borghese di Roma.

La mostra curata da Giovanni Agosti e Jacopo Stoppa si pone come obiettivo quello di riscoprire questa artista, capire le ragioni del suo successo e di come cambi l’apprezzamento di un’opera d’arte nel corso dei secoli, ma soprattutto rispondere alla domanda: quanto ha pesato il suo essere donna nelle sua carriera?

Castel Caldes

A  Castel Caldes  nel corso dell’estate si susseguiranno due iniziative diverse.

La prima è organizzata in collaborazione l’ Apt Val di Sole in occasione dei Mondiali di mountain bike che si disputeranno proprio a Caldes.

Si tratta una mostra fotografica di scatti storici della celebre agenzia fotografica Magnum tutti dedicati al mondo del ciclismo, dal titolo La vita di corsa con suggestivi ricordi di alcuni Tour de France e gare nei velodromi francesi.

Castello di Caldes

La seconda rassegna è dedicata ad alcuni protagonisti della cultura solandra dal XVI al XX secolo, attraverso dipinti, incisioni e libri, e tra questi, in particolare, quanti hanno dato un contributo significativo al loro tempo, come ad esempio Jacopo Aconcio, di Ossana, che fu segretario di un principe vescovo Madruzzo, un diplomatico e un uomo di legge.

Oppure editori, entrambi di Termenago, come Donato Fezzi e Nicolò Bevilacqua e artisti come il pittore Francesco Marchetti, spesso al servizio dei Thun, Domenico Guardi e Bartolomeo Bezzi.

L’insieme fornirà un panorama variegato degli interessi e del valore degli uomini che, nati in Val di Sole, hanno poi fatto fortuna e si sono affermati al di fuori di essa, mantenendo tuttavia sovente stretti legami con il loro territorio d’origine.

I castelli di Trento vi aspettano!

Insomma, per scoprire tutta la bellezza dell’arte, la cultura, opere storiche e capolavori inediti, ma anche solamente per visitare questi magnifici castelli che svettano tra le montagne trentine, una gita fuori porta qui è d’obbligo!

Anche perché questo è il primo tributo pubblico ai principali protagonisti della terra solandra dal Cinquecento ai nostri giorni.

Rievocarne l’esistenza, attraverso le più significative testimonianze coeve, e descriverne gli aspetti più importanti con intriganti narrazioni tra le mura di Castel Caldes fa comprendere parte della nostra cultura italiana. 

A cura di Greta Monterosso

 

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