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sabato, 27 Luglio, 2024

Quando si parla di corse automobilistiche, il primo pensiero va sicuramente all’impennarsi della lancetta sul contagiri e all’adrenalina che sale curva dopo curva.

La gara di regolarità di auto d’epoca Mille Miglia, però, è qualcosa di più: è semplicemente “La corsa più bella del mondo”!

Come ha fatto a guadagnarsi questo soprannome? Facile, perché unisce in un solo evento la passione viscerale per i motori dei bresciani, svezzati a benzina, tutta la bellezza paesaggistica del Bel Paese e il fascino delle vetture che slittano sull’asfalto come sul ghiaccio disegnando traiettorie perfette nel pieno rispetto di uno stile di guida “pulito”.

Saranno ben trentatré i paesi rappresentati nel corso di questa edizione, a riprova della risonanza internazionale di Mille Miglia.

Piazza Vittoria a Brescia è il capolinea della novantasettesima edizione del viaggio a cinque tappe, frutto della vulcanica intuizione di Renzo Castagneto, che dal 11 al 15 giugno unirà gli appassionati in un percorso di 1600 km dalla “Leonessa” alla “Capitale” d’Italia sotto il segno della Freccia Rossa.

Scaldate i motori e i vostri cuori, lo spegnimento dei semafori è sempre più vicino.

Lo spegnimento dei semafori di 1000 Miglia 2024 è previsto per la giornata di martedì 11 giugno. Nel corso di tutta la mattinata, presso il Paddock Brixia Forum, saranno effettuate le verifiche tecniche e sportive alle vetture partecipanti, con conseguente punzonatura e assegnazione dei numeri di gara.

Dopo un breve lunch break nella “Leonessa d’Italia”, la corsa potrà avere finalmente inizio e, da qui, guiderà i partecipanti fino a Torino, dove in serata verrà effettuato il primo controllo orario.

Nel corso della prima tappa, 1000 Miglia toccherà alcune delle città capoluogo più suggestive ed eleganti della Lombardia e del Piemonte.

Dopo Brescia, dunque, il primo checkpoint della tappa sarà Bergamo, la “Città dei Mille” già meta di diverse manifestazioni automobilistiche.

Il viaggio verso la Mole proseguirà, successivamente, con l’ingresso in terra sabauda, costeggiando Novara prima e Vercelli poi.

Come già detto, il primo traguardo di tappa designato è a Torino, dove verrà dato lo stop alla gara per il pernottamento in città. La ripartenza è prevista per il giorno successivo alla volta di Viareggio.

TAPPA 1 BRESCIA _ TORINO ARRIVO TORINO CITTA

Brescia

Tutto inizia e tutto finisce qui: come da trazione. Mille Miglia ha designato ancora una volta Brescia come capolinea del suo percorso “ad anello” lungo la penisola.

Come non partire, dunque dall’austera e massiccia Piazza Vittoria, che trova il proprio marchio di fabbrica in un solido stile architettonico tipico del “Ventennio”?

Poco più avanti, invece, in Piazza della Loggia si passerà a un’impronta veneziana, che trova la massima espressione nella sede comunale di Palazzo Loggia, posizionato sul lato ovest della piazza è che porta, tra l’altro, la firma di un mostro sacro come Palladio.

Sul versante opposto, la Torre dell’Orologio con il suo orologio astronomico segna lo snodarsi dei portici fulcro dello shopping cittadino.

Il vero scrigno dei tesori bresciani è però il Museo di Santa Giulia, dove potrete trovare meraviglie assolute come la Croce di Desiderio, resti di domus romane, gli interni della Basilica di San Salvatore e gli affreschi del Coro delle Monache.

Dall’alto del colle Cidneo, infine, il Castello di Brescia è un luogo molto caro agli autoctoni, nonché sede del primo osservatorio astronomico pubblico del nostro paese.

Una volta scoperte le vie del centro, Brescia sarà pronta a svelarvi un altro lato del suo volto, quello più antico, quello della “Brixia” romana conservata all’interno del Parco Archeologico di Brescia Romana, patrimonio UNESCO a partire dal 2011.

L’area è stata progressivamente portata alla luce dal 1821  in poi con il patrocinio dell’Ateneo di Scienze, Lettere e Arti di Brescia a partire dai pochi elementi affioranti in proprietà private.

Simbolo del Parco è sicuramente la scultura bronzea della Vittoria Alata, rinvenuta insieme ad altri manufatti all’interno del Capitolium, il tempio principale della città e simbolo stesso della cultura romana. Oltre agli altari in marmo di Botticino, sono disposti nelle celle del tempio alcuni frammenti di statue di culto della “Triade Capitolina”: Giove, Giunone e Minerva.

Accanto al Capitolium sorge il teatro romano, realizzato e ampliato tra il I e il III secolo. Utilizzata fino all’età tardoantica, la struttura crollò tra il 1100 e il 1200, diventando così una cava a cielo aperto di pietre da costruzione.

Prima del suo abbandono definitivo, nel XII secolo è documentato un suo utilizzo per pubbliche udienze,

Bergamo

Genuina, signorile, splendida: Bergamo è uno scalo obbligatorio per Mille Miglia 2024.

La maggior parte del patrimonio artistico, riconosciuto anche dall’UNESCO, si concentra principalmente nella sua zona più antica, “Città Alta”, sopraelevata rispetto al resto della città, protetta da una cinta muraria di ben 5 km e che sembra quasi vegliare sulla popolazione orobica.

Punto di partenza del vostro tour sarà sicuramente la Basilica di Santa Maria Maggiore in Piazza Vecchia, con le sue eleganti decorazioni gotiche all’esterno e gli interni impreziositi da alcuni splendidi arazzi cinquecenteschi.

Al lato della basilica, affacciata sulla piazza, troverete la Cappella Colleoni, in stile rinascimentale e caratterizzata da un colonnato esterno in pietra bianca e rossa decorato con raffigurazioni bibliche.

Sempre in Piazza Vecchia si trova il Palazzo della Ragione, il più antico palazzo comunale d’Italia, costruito dopo la Pace di Costanza e adibito a tribunale durante il controllo veneziano.

Altra chicca, infine, è il “Campanone” che svetta su Piazza Vecchia con i suoi 53 metri di altezza e che segna lo scoccare delle dieci di sera con ben cento rintocchi!

Torino

A cura di Ezio Selvaggi 

In occasione di questa prima tappa di Mille Miglia 2024, il sipario calerà proprio qui, nella prima capitale della storia d’Italia, in uno dei vertici del “Triangolo industriale”: Torino.

Parlando di edifici, non si può ovviamente non pensare subito alla Mole Antonelliana, concepita in origine come sinagoga , ma reinventata dal comune come sede del Museo del Cinema a partire dal 1958. Edificata nella seconda metà dell’Ottocento, la Mole rappresenta il vero simbolo architettonico della città, svettando nel panorama torinese dall’alto dei suoi 161 metri.

Torino, poi, è anche famosa per le sue piazze. Prima fra tutte l’elegantissima piazza rettangolare San Carlo, arricchita dal monumento equestre di Emanuele Filiberto e le chiese gemelle di Santa Cristina e, appunto. San Carlo, entrambe in stile barocco. Da queste parti troverete diversi caffè storici della città, dove potrete godervi un vitel tonnè o del un sostanzioso piatto di agnolotti fatti a regola d’arte.

Per gli amici automobilisti, invece, si segnala il MAUTO, il museo dell’automobile nella città della Fiat, orgoglio della nostra eccellenza ingegneristica e del nostro design nel mondo.

TAPPA2 TORINO  – VIAREGGIO

Secondo giorno di gara: dopo la migrazione a ovest della prima tappa, 1000 Miglia inizia la propria discesa verso sud, direzione Viareggio.

Verso le ore 7:00 del mattino di mercoledì 12 giugno, in quel di Torino si spegneranno i semafori per la prima vettura in gara. Il primo segmento della corsa si snoderà lungo quel territorio tanto caro a Cesare Pavese, terra di foreste, castagneti, nocciole pregiate e, soprattutto, del delizioso cioccolato gianduia: le Langhe. Da segnalare è il passaggio per il centro di Alba, dove l’eleganza di uno dei borghi gotici più caratteristici del Piemonte farà da sfondo allo sfilare delle vetture.

Dalle colline cuneesi, poi, la gara si sposterà lungo le sponde della costa ligure, arrivando a toccare una novità assoluta per 1000 Miglia: Genova. Qui i partecipanti sosteranno per un piccolo break a ora di pranzo, animato, magari, da un trancio al volo di focaccia o un piatto di trofie al pesto con patate e fagiolini.

Nella restante parte della giornata, il percorso seguirà la linea naturale della costa tirrenica, varcando il confine tosco-ligure e arrivando in serata alle porte di Viareggio, dove si interromperà la gara.

Alba

Scollinando tra le Langhe, 1000 Miglia attraverserà Alba, uno dei borghi cuneesi più fiorenti sia dal punto di vista artistico che economico. Patrimonio UNESCO dal 2014 e bagnata dal Tanaro, la città di Alba lascerà i concorrenti senza parole, creando un’atmosfera magica tra il colore rosso dei propri edifici e il profumo pungente nell’aria del tartufo, l’oro bianco dei boschi circostanti declinato in mille delizie, dall’olio aromatizzato al classico “tajarin” all’uovo. Soprannominata un tempo “la città delle cento torri”, oggi Alba conserva solo tre di queste fortificazioni difensive, ancora, però, ben visibili dal centro: le torri Bonino, Astesiano e Sineo.

Nel cuore della piazza principale, la Cattedrale di S. Lorenzo è sicuramente l’attrazione più importante della città, realizzata in stile gotico con mattoncini rossi e dall’interno a tre navate capace di coniugare splendidi colori che vanno dal blu all’oro, dal beige al marrone.

Molto bella è anche la chiesa barocca settecentesca “della Maddalena” ad opera di Bernardo Antonio Vittone, con la sua cupola a lanternino  e dall’interno a otto colonne corinzie alternate a lesene.

TAPPA 3 VIAREGGIO – ROMA

Giovedì 13 giugno, terzo giorno di gara, la “Città eterna” spalanca le proprie porte a 1000 Miglia: questa terza tappa si concluderà proprio nella capitale prima della risalita verso nord delle vetture.

Come ormai da routine, in primissima mattinata, più precisamente alle 6:15, scatterà il semaforo verde per la prima auto in gara da Viareggio. Dal paesaggio costiero, dunque, ci si sposterà a quello del panoramico entroterra toscano, arrivando a toccare la città di Lucca. Dopo questa deviazione, gli automobilisti convergeranno nuovamente verso il versante tirrenico, passando prima per Livorno, per poi raggiungere Castiglione della Pescaia, un piccolo gioiellino della Maremma Grossetana dove i partecipanti potranno concedersi una meritata pausa pranzo in riva al mare.

Nel pomeriggio, prima di oltrepassare il confine laziale, 1000 Miglia attraverserà anche la città di Grosseto.

Una volta nella nuova regione, le vetture costeggeranno il lago vulcanico viterbese di Bolsena, proseguendo, poi, spedite verso Via Veneto a Roma, a chiudere così la terza giornata della “corsa più bella del mondo”.

Castiglione della Pescaia

Il paese, come molte altre realtà italiane, risulta “spaccato” in due: la parte alta, protetta da un’antica cinta muraria, attirerà sicuramente i viaggiatori alla ricerca del tempo passato e di quel lato deliziosamente tradizionale che soltanto la Toscana sa regalare. Castiglione bassa, invece, rappresenta il volto più mondano e moderno del paese, ideale per una passeggiata di shopping in famiglia in riva al Tirreno e ricca di bar e ristorantini, dove poter gustare a pieno la semplicità della gastronomia locale, sia di terra che di mare: qui sono molto popolari i tortelloni maremmani ricotta e spinaci con ragù di maiale, le pappardelle al sugo di lepre e la pasta fresca con le cozze fritte.

Attraversando la porta Urbica e salendo lungo il promontorio, vi ritroverete catapultati in un’atmosfera antica fatta di mura, porte e archibugiere. Percorrendo Via delle Batterie, poi, costeggerete la cinta muraria e potrete ancora ammirare i camminamenti della ronda.

Sempre oltrepassando porta Urbica, giungerete alla chiesa cinquecentesca di San Giovanni, edificata appunto nel corso del XVI secolo sui resti di un deposito di armi e oggi luogo di custodia delle reliquie di San Guglielmo d’Aquitania. Il campanile, invece, fu ricavato nel secolo scorso a partire da una torre del complesso murario.

Qui vicino troverete l’edificio più antico del borgo: Palazzo Centurioni. Adibito oggi a location per mostre e eventi, il palazzo fu centro dell’amministrazione locale e residenza del podestà mediceo fiorentino in epoca rinascimentale.

Sul punto più alto del paese si trova il Castello. Essendo quest’ultimo proprietà privata, non vi sarà possibile visitarlo internamente, tuttavia potrete godere di un panorama costiero strabiliante dall’alto della rocca a picco sulle spiagge, perfette per gli amanti della sabbia, ma anche dello snorkeling.

Castiglione della Pescaia, infine, è anche una mecca per i cultori della letteratura italiana: qui, infatti, è sepolto il celebre autore Italo Calvino, il geniale romanziere del secondo dopoguerra.

Terminata la vostra passeggiata per il centro storico, Castiglione della Pescaia ha ancora in serbo per voi l’altro suo fiore all’occhiello: le sue spiagge.

Indipendentemente dal tipo di fondale, a fare da leitmotiv saranno le acque purissime, uno schermo cristallino in cui il paese si specchia in tutto il suo splendore.

La più popolare tra i turisti è sicuramente la spiaggia di Ponente, a ridosso del centro del borgo, dal litorale dorato e sabbioso e perfetta per tutte le famiglie in cerca di pace, relax e silenzio. A differenza di molte altre località tirreniche, poi, la profondità del fondale sembra digradarsi molto più lentamente.

In opposizione, poi, anche nel nome, troviamo la spiaggia di Levante, molto più attrezzata nei comfort e tappezzata di deliziosi lidi, locali e cocktail bar.

Poco più distante dal centro si trova la spiaggia delle Marze, di ben 6 km, prevalentemente libera, dotata di una grande pineta e paradiso per i fan degli sport acquatici.

Per i fanatici delle rocce, infine, c’è la caletta della spiaggia delle Rocchette, molto più selvaggia e dal fondale roccioso ideale per fare immersioni ed esperienze di snorkeling.

Grosseto

Per tutti i concorrenti amanti delle ambientazioni due-trecentesche, attraversare Grosseto sarà come fare un salto nel passato a bordo delle quattro ruote: una città che profuma di Toscana antica, di classiche specialità contadine come la ribollita di cavolo nero e la panzanella di pane raffermo e cinta da un complesso di mura esagonali dominate dal bastione del Cassero Senese. Il luogo più gettonato è sicuramente Piazza Dante Alighieri, con al centro il Monumento al Canapone e circondata da palazzi signorili e luoghi di culto. È molto interessante soffermarsi sul significato simbolico di questa raffigurazione: Canapone, soprannome di Leopoldo II, è intento a sollevare il braccio sinistro di una donna sfinita dagli stenti con un fanciullo morente, allegoria della Maremma afflitta dalla malaria. Come metafora della speranza di un futuro roseo, Canapone sorregge col braccio un bambino sorridente, mentre con il piede destro calpesta una serpe, ovvero il morbo, morsa da un grifone,  emblema grossetano.

Incastonato tra Piazza Dante Alighieri e una piccola piazzetta omonima, il Duomo di San Lorenzo è il gioiello della città, dall’inconfondibile facciata marmorea bicroma in pietra bianca e rosa.

Sempre lì troviamo Palazzo Aldobrandeschi, noto anche come Palazzo della Provincia e realizzato nel secolo scorso in stile neogotico dall’architetto Lorenzo Porciatto seguendo i canoni estetici del medievalismo senese.

Anticamente al suo posto sorgeva il Palazzo del Podestà, demolito, però, nel XIX secolo. Una curiosità: la colonna situata tra la facciata del Duomo e la piazza, è di origine romana e venne posizionata lì già in epoca medievale. Questa, con tutta probabilità, proverrebbe dall’ antica città di Roselle.

Nonostante l’aspetto molto semplice, a Grosseto merita una menzione particolare anche la chiesa di San Pietro, dal nucleo originario risalente addirittura all’inizio del IX secolo.

Nella vostra passeggiata non può infine mancare una visita alle mura medicee, raro esempio di cinta giunta integra fino ad oggi.

Queste persero negli anni la loro finalità strategica, furono smilitarizzate nel XIX secolo e abbellite con viali alberati e giardini. Qui, dunque, potrete fare delle gratificanti camminate sui bastioni che un tempo difendevano la città.

Dopo aver appagato gli occhi e l’intelletto con delle lunghe passeggiate per le vie del centro, la città di Grosseto saprà regalare grandi gioie anche ai palati dei suoi visitatori grazie alla semplicità genuina e sincera della cucina maremmana, in un connubio straordinario tra i sapori di mare e della campagna.

Quando si parla di gastronomia grossetana, non si può non pensare alla pasta fresca, solitamente realizzata con l’uovo e servita spesso con tartufo o ragù bianchi e rossi a base di cinghiale, altro ingrediente cardine della cucina locale.

A Grosseto, però, il re dei primi piatti rimane il tortello alla maremmana, con il suo sostanzioso ripieno di ricotta ovina e condito spesso con sughi di carne.

Qui, i secondi sono spesso preparati in umido con salsa di pomodoro, per rendere la carne o il pesce ancora più morbidi e succosi.

Per i piatti di terra, sovrana incontrastata è la cacciagione , in particolar modo il cinghiale alla cacciatora, mentre molto più caratteristico il secondo di mare più amato dai grossetani, il baccalà alla maremmana: bocconcini di pesce pastellati e fritti e successivamente arricchiti da un sugo di pomodoro alle cipolle.

TAPPA N.4 ROMA BOLOGNA

Per i viaggiatori, l’itinerario previsto per la quarta tappa di gara sarà tanto affascinante dal punto di vista paesaggistico, quanto avvincente sul lato della difficoltà: da Roma, infatti, si raggiungerà Bologna arrampicandosi lungo tutto l’entroterra del centro Italia, dalle colline umbre all’Appennino tosco-emiliano, passando per la Valdichiana.

Venerdì 14 giugno, dunque, gli equipaggi di 1000 Miglia ripartiranno dalla capitale in mattinata per raggiungere le località perugine di Orvieto e Solomeo, quest’ultima frazione del comune di Corciano e meta designata per un lunch break in uno dei borghi più caratteristici della regione.

Nel pomeriggio, il tour farà nuovamente scalo in Toscana, attraversando altri due splendidi capoluoghi di provincia: prima sarà il turno di Siena, poi di Prato.

Con l’ingresso in Emilia Romagna anche questa quarta manche si avvierà verso il traguardo di giornata, Bologna. Prima di raggiungere il capoluogo felsineo, però, gli automobilisti dovranno affrontare la Futa e la Raticosa, due passi immersi in uno dei tratti più fotografici della nostra “spina dorsale” montuosa.

All’arrivo della prima vettura nel capoluogo emiliano, verrà eseguito, come ormai da routine, il classico Controllo Orario che darà ufficialmente lo stop alla gara.

I concorrenti potranno, dunque, concedersi del meritato relax nella “Città Rossa”, dove potranno godere per una sera di uno dei patrimoni artistici ed enogastronomici più ricchi del nostro paese.

Per godere al meglio della giovialità e della genuinità cittadina non c’è posto migliore di Piazza Maggiore, dove i bolognesi di tutte le età si riuniscono attorno alla Fontana del Tritone, circondati da edifici storici come il Palazzo Comunale, la Torre dell’Orologio e la basilica gotica di San Petronio.

I tanti locali nelle vicinanze sapranno soddisfare anche i palati più “gourmet” con le golosità più classiche della cucina bolognese, conosciute e adorate tanto in Italia, quanto, soprattutto, oltre i nostri confini.

Per i più instancabili, invece, sarà possibile raggiungere San Luca attraverso un percorso di oltre 4 km completamente riparato da un complesso di portici, altra chicca esclusiva di questa città.

Orvieto

Arroccata sul tufo, di giorno sembra baciare l’azzurro del cielo, di notte assume l’aspetto di una città sospesa nell’aria: ecco perché Orvieto si è guadagnata il curioso appellativo di “Città alta e strana”.

Passeggiando per le sue vie scoprirete delle vere gemme, frutto dell’ingegno artistico dei più importanti maestri passati per Orvieto nel corso dei secoli. L’esempio più lampante di questa commistione creativa è sicuramente il Duomo, che a partire dal 1290 ha visto le mani di venti artisti diversi nel corso dei tre secoli successivi. Tra questi spiccano i nomi di Arnolfo di Cambio e Lorenzo Maitani.

E’ proprio qui, dentro al Duomo, che si trova un’altra chicca: la Cappella di San Brizio, affrescata magistralmente a tema “Giudizio Universale” prima da Benozzo Gozzoli e Beato Angelico, poi da Luca Signorelli, dove è molto interessante la coabitazione all’interno del dipinto di figure sacre e demoniache.

La Cappella, insieme ai Palazzi Papali, la Chiesa di S.Agostino e la libreria Alberi forma un quartetto di patrimoni artistici umbri riuniti in unico percorso sotto l’acronimo di MODO: Museo dell’Opera del Duomo di Orvieto.

Terminata la visita al Duomo, ci si potrà dedicare a visitare l’altra faccia di Orvieto: quella più “profonda”, quella scavata nel tufo che sorregge la città, quel lato venuto alla luce grazie al lavoro degli speleologi soltanto dopo la frana.

Fulcro di questo tour sarà il Pozzo di San Patrizio, profondo oltre 60 metri e chiamato così per la somiglianza con la cava dove il santo irlandese era solito isolarsi in preghiera. Voluto fortemente da papa Clemente VII per rifornire costantemente di acqua la città, la struttura presenta una doppia scala elicoidale, una per la discesa, l’altra per la risalita.

Da non perdere è anche il Pozzo della Cava, costruito a ben 30 metri sottoterra e luogo di conservazione di reperti di ogni genere, da ceramiche medievali a cisterne etrusche. Qui troverete anche un bar, una bottega tipica e un ristorante, dove potrete acquistare prodotti della tradizione o assaggiare gli umbrichelli, la pasta tipica orvietana realizzata con farina, acqua, uova e vino e servita spesso con un sugo all’arrabbiata, ai funghi o al tartufo.

La posizione privilegiata del borgo sul sopracitato blocco di tufo, permette ai visitatori di godere di un panorama straordinario su tutta la vallata.

Appena fuori dal centro, perciò, vi suggeriamo due punti di osservazione assai gettonati per scatti e istantanee memorabili e squisitamente umbri.

Iniziamo con la Torre del Moro. Chiamata così in onore di Roberto o Gualtiero Sante, detto appunto “Il Moro” e proprietario del palazzo sottostante la torre. Questa ha avuto diversi proprietari nel corso dei secoli. Soprattutto a partire dal 1515, con la sua cessione a privati da parte dello Stato Pontificio. Oggi è un centro culturale, dove godere una vista eccezionale sui tetti di Orvieto. Per arrivare in cima, però, dovete affrontare 250 gradini molto ripidi. Possiede anche un orologio, installato a metà Ottocento e ancora perfettamente funzionante.

L’altro grande punto panoramico è la Fortezza di Albornoz, eretta nel 1359 con scopi difensivi, distrutta e rimaneggiata più volte fino alla ricostruzione del 1450 per mano del Vaticano. Oggi ospita i giardini pubblici ed è il luogo ideale per un break con vista sulla valle circostante.

Siena

Le parole “Toscana” e “Rinascimento” potrebbero comparire tranquillamente come sinonimi sul vocabolario e la città di Siena non fa altro che rafforzare questa tesi: estetica, ricca di storia e di folklore.

Punto di passaggio obbligatorio durante una passeggiata è Piazza del Campo, leggermente in pendenza, dalla singolarissima struttura a conchiglia a nove spicchi e teatro del celeberrimo “Palio” in due occasioni all’anno. Qui sorgono diverse attività commerciali e ristoranti dove potrete sperimentare il piacere di un piatto di veri pici fatti a mano con ragù di selvaggina.

La Piazza, così come l’intera città di Siena, è visibile in tutto il suo splendore dall’alto degli 88 metri della Torre del Mangia, ma attenzione: questo spettacolo mozzafiato vi costerà quattrocento scalini!

Nel centro storico troviamo anche il Palazzo Pubblico, sede del Museo Civico cittadino e delle maggiori istituzioni senesi dal 1300 ad oggi.

Un po’ più lontano sorge il Duomo di Siena, con la sua facciata bicroma, il pavimento pieno di storie bibliche e simbologia esoterica e, soprattutto, la Cappella Piccolomini, dove sono custodite ben quattro sculture di Michelangelo.

Bologna

Per una sera, Mille Miglia guiderà i suoi avventurieri alla scoperta di Bologna, il gioiellino italiano dai mille soprannomi. Che si parli, infatti, de “La Dotta”, de “La Città Rossa”, de “La Grassa”, la sostanza non cambia: la città in questione sarà sempre e comunque  il capoluogo emiliano.

Punto di partenza obbligatorio è Piazza Maggiore, nota anche come Piazza Grande, dominata dalla basilica gotica di San Petronio, massima rappresentante al mondo di questo stile architettonico. La sua facciata è divisa in due fasce orizzontali: quella superiore, trecentesca e rifinita in marmo e quella superiore, sfaccettata per consentire l’ancoraggio delle decorazioni mai applicate.

Sulla stessa piazza sarà possibile visitare il Palazzo Comunale, costruito nel XIV secolo e facilmente identificabile grazie alla Torre dell’Orologio.

Alle spalle della piazza è presente l’Archiginnasio, la sede storica dell’Alma Mater Studiorum, il più antico ateneo d’occidente che ha reso, appunto, “Dotta” la città di Bologna. Il palazzo è sicuramente uno dei più affascinanti della città, con due logge superiori e un lungo portico di trenta arcate decorato con vari stemmi.

TAPPA 5 BOLOGNA – BRESCIA

L’ultimo giorno di corsa, con partenza da Bologna, si chiuderà proprio nel segno dello spirito di Mille Miglia, quello dell’amore per i motori. In occasione della quinta tappa, infatti. gli automobilisti si avventureranno per quella che, a detta di tutti, è la vera culla italiana del mondo delle corse : la mezzaluna fertile compresa tra le terre felsinee e modenesi.

Tappezzata di circuiti e musei interamente dedicati all’automobilismo, questo sottile lembo di territorio emiliano ha visto sorgere nel corso del ventesimo secolo alcune delle case che sono diventate sinonimo di orgoglio tricolore sugli asfalti e le piste di tutto il pianeta.

Come si può non iniziare dalla rossa più affascinante e popolare di tutte, quella meravigliosa creatura di Enzo Ferrari che da quel di Maranello (MO) è diventata l’oggetto del desiderio di ogni bambino? Michael Schumacher, Niki Lauda, Jody Scheckter, Alain Prost, Kimi Raikkonen, Charles Leclerc: sono solo alcuni dei titani della scuderia del “Cavallino rampante” che hanno fatto e continuano a far sognare milioni di telespettatori appassionati sparsi per tutto il globo.

O, ancora, il tridente di Maserati, scettro del potere del dio Poseidone, nonché simbolo di Piazza Grande e dell’eleganza senza tempo di un marchio che, al pari della ricetta segreta del ripieno dei tortellini, è oggetto di rivendicazioni continue da parte di Bologna e Modena.

Non ci sono dubbi invece su casa Lamborghini, strettamente collegata alla “Città Rossa” e emblema delle sfaccettature più grintose e, a tratti, trasgressive dell’automobilismo nazionale.

Sempre nel bolognese, a Borgo Panigale, nitrisce, selvaggio e indomito, il “cavallo imbizzarrito” del mondo delle due ruote: Ducati. Fiammante come una Ferrari, di carattere deciso e non alla portata di tutti come una bellissima ragazza emiliana dai capelli rossi, Ducati è riuscita nell’ultimo biennio a scalzare le sovrane del Sol Levante dal trono del Motomondiale grazie a un amico speciale come Pecco Bagnaia, che oggi brandisce il numero 1 sulla livrea della sua Desmosedici.

Infine, come dimenticarsi del tracciato di Imola, tanto veloce ed elettrizzante per i piloti, quanto fonte di gioie e dolori indelebili per tutti i cultori di questo mondo straordinario.

Ferrara

Quando gli automobilisti di 1000 Miglia faranno il loro ingresso a Ferrara, sembrerà loro di non discostarsi molto da quella che era la fisionomia della città controllata dagli Este in epoca rinascimentale. Elegante e signorile ma allo stesso tempo verace e “sanguigna”, proprio come la “salama da sugo”, la specialità locale per gli amanti dei sapori decisi. La grandezza della città è ben sintetizzata dal Palazzo estense, adibito alle più svariate funzioni nel corso dei secoli: dapprima sede delle milizie, si trasformerà successivamente in un luogo di rifugio prima e nella residenza ufficiale degli Este poi. Qui, dalla splendida Torre dei Leoni, potrete godere di una vista mozzafiato su tutta la città.

Molto caratteristico è anche il Duomo di San Giorgio, con la sua facciata in marmo bianco e con una loggia a tre registri nella parte superiore del profilo, dove si sviluppa il tema del “Giudizio universale”.

A Ferrara sono, infine, unici nel loro genere gli ottomilacinquecento blocchi a punta in marmo bianco e rosa che compongono la struttura esterna del “Palazzo dei Diamanti”, oggi sede anche della Pinacoteca Nazionale.

Desenzano del Garda

1000 Miglia 2024 non poteva chiudersi senza regalare ai viaggiatori una perla così preziosa.

Di chiara origine romana, Desenzano è primatista assoluta tra le mete turistiche sulle sponde del lago più importante d’Italia. Nel medioevo fu oggetto di aspre contese di carattere commerciale fra Verona e Brescia, per poi diventare un fiorente porto quattrocentesco controllato dalla Serenissima, che ha lasciato, a sua volta, un’importante eredità architettonica.

Massima testimonianza di questo dominio è il Ponte, la struttura più emblematica del centro storico, situato nelle vicinanze del Porto Vecchio.

A poche centinaia di metri, in Piazza Malvezzi, si può ammirare la statua della patrona di Desenzano: S. Angela Merici.

inimitabile è anche la fortificazione quattrocentesca del Castello che, con la sua struttura a quattro torri, domina tutto il borgo e offre vedute mozzafiato su alcuni comuni confinanti, quali Bardolino, Sirmione e Peschiera del Garda.

Principale luogo di culto a Desenzano è il duomo barocco di S. Maria Maddalena, consacrato nel XVII secolo e luogo di conservazione della tela raffigurante “L’ultima Cena” di Gian Battista Tiepolo.

 

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