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martedì, 14 Maggio, 2024

Il Cammino delle Colline del Prosecco

a cura di Marco Macchini

Valdobbiadene e le colline del prosecco sono territori tutti da scoprire. Questo angolo del trevigiano infatti offre una proposta capace di superare agilmente il puro contesto enologico.

Ridurre le colline del Prosecco a semplice luogo dove prende vita uno dei vini più apprezzati al mondo sarebbe, infatti, un atto criminale.

Oltre al vino c’è molto di più, tra scorci naturali mozzafiato e la presenza di diversi borghi dall’enorme interesse storico. Il sorprendente paesaggio naturale, caratterizzato da zone collinari dove sorgono alcuni dei vigneti più invidiati del globo terrestre, si presta facilmente ad escursioni e passeggiate altamente suggestive.

Gli appassionati di trekking, così come i semplici amanti di una camminata all’aria aperta, troveranno di che gioire nelle quattro tappe del cammino del Prosecco.

Il cammino del Prosecco è idealmente strutturato in quattro diverse tappe. Una suddivisione creata non solo per spezzare il percorso in tratti brevi e più facilmente affrontabili, ma anche per mettere in mostra, senza esclusione alcuna, tutte le bellezze del territorio collinare trevigiano.

Le quattro tappe sono così suddivise: la prima parte dal piccolo comune di Vidor per arrivare a Col San Martino, per una distanza totale di circa 11 km.

La seconda tappa invece guida gli escursionisti per ben 15 km dal Col San Martino fino a Follina. Da qui si procederà con la terza tappa che, dopo 14 km, permetterà di raggiungere Tarzo.

La quarta tappa non solo è la più particolare ma è anche la più affascinante, perché offre la possibilità di scegliere tra due percorsi differenti, entrambi di circa 9km di lunghezza. Il primo porta al centro di Vittorio Veneto, mentre il secondo si spinge fino a Serravalle.

Tappa Vidor

Il cammino del Prosecco è quindi capace di mettere in luce non solo le bellezze naturali del territorio, ma anche di sponsorizzare nel migliore dei modi i numerosi borghi che arricchiscono questa zona.

Vidor, il comune da cui il cammino del Prosecco prende vita, è senza dubbio uno di questi.

Piccolo centro abitato di circa 3.500 abitanti, Vidor riesce nella sua semplicità a risultare un paesino tanto accogliente quanto interessante, grazie anche alla sua particolare conformazione equamente divisa tra pianura e colline.

Distante solo 7km da Valdobbiadene, Vidor è il campo base ideale per fondere nel migliore dei modi storia, natura e buon vino. All’interno del borgo sarà infatti possibile ammirare diversi luoghi d’interesse, a partire dalla Chiesa Arcipretale, monumento simbolo del comune in provincia di Treviso. Costruzione molto antica, si pensa possa risalire a prima dell’anno
1000, ospita al suo interno diverse opere d’arte degne di nota, tra cui due pale decorate da Francesco Zugno e alcuni affreschi di Guido Cadorin.

Continuando in questo tour virtuale di Vidor, impossibile non consigliare caldamente una visita all’Abbazia di Santa Bona. Abbazia benedettina che risale all’incirca al 1100, porta ancora i segni lasciati dalle terribili battaglie combattute nel periodo della Grande Guerra all’interno del territorio di Vidor.

Restaurata negli anni Venti, l’Abbazia offre numerosi spunti artistici. La splendida facciata della chiesa offre un caldo benvenuto attraverso le sue decorazioni gotiche, mentre al suo interno è possibile ammirare un serie di affreschi dall’enorme valore storico.

A partire dall’affresco duecentesco che raffigura San Cristoforo, fino ad arrivare alla Madonna con Bambino, opera attribuita a Dario da Treviso e conservata all’interno dello splendido chiostro. In una passeggiata per le vie del centro si potrà inoltre ammirare l’attuale edificio comunale.

Struttura imponente e dalla grande eleganza, può vantare delle facciate esterne decorate da affreschi che rappresentano i simboli legati all’istruzione e al lavoro e un ingresso caratterizzato dalla presenza di tre arcate
con colonne in stile corinzio.

La bellezza del palazzo municipale è senza dubbio uno dei punti di forza del centro di Vidor. Splendidamente curato anche negli interni, è possibile visitare il palazzo municipale in modo da poter ammirare il magnifico atrio d’ingresso, un’elegante stanza affrescata.

Sulle pareti laterali sono presenti sei pannelli decorativi realizzati dal professor Carraro di Venezia, raffiguranti scorci del paesaggio di Vidor. Posta all’esterno del palazzo sorge invece una magnifica fontana monumentale. Strutturata su diversi
livelli, è decorata con sculture bronzee di anfibi e animali mitologici da dove fuoriescono zampilli d’acqua.

Tra i tanti luoghi di interesse presenti a Vidor, è necessario segnalare la piccola frazione di Colbertaldo. All’interno del suo territorio si possono infatti ammirare la Chiesa Parrocchiale e il Santuario della Madonna delle Grazie, due luoghi di culto dal grande fascino. Il primo risale al 1740 circa, mentre il Santuario fu costruito tra il 1346 e il 1353.

Oltre alle tante attrazioni che rendono Vidor un borgo tutto da scoprire, il borgo trevigiano continua a trasmettere tutto l’amore per il vino che trasuda da questo territorio, essendo una parte fondamentale dei percorsi “Dal Sacro
al Pro…secco” e del “Cammino delle Colline del Prosecco”.

Col San Martino

La prima tappa si conclude con l’arrivo a Col San Martino, la piccola frazione del comune di Farra di Soligo. Abbracciato dalle colline del Prosecco, Col San Martino è un piccolo centro abitato che si fa largo, molto timidamente, tra colline e vigneti, regalando un affresco che è una vera e propria gioia per gli occhi. A farla da padrone, all’interno di questo piccolo centro abitato, è senza dubbio la Chiesa Parrocchiale. Edificio dalle imponenti dimensioni, fu progettato da Augusto
Zardo nel 1898 per essere intitolato all’Annunciazione del Signore.

Degno di nota Il campanile, costruito tra il 1950 e il 1968, che si staglia con grande eleganza sovrastando il centro della piccola frazione trevigiana.

Col San Martino prende il nome dalla Chiesa di San Martino, un tempietto innalzato poco dopo l’anno Mille e distrutto durante la Grande Guerra, fu ricostruito nel 1927, a conferma della sua importanza per gli abitanti di Col San Martino.

La zona che racchiude il territorio di Col San Martino può vantare uno splendido paesaggio naturale, che si staglia tra verdi colline e ampie vallate. Una zona che si presta splendidamente a lunghe escursioni immersi nel verde, o a gite in biciletta per andare alla scoperta degli angoli più remoti della provincia di Treviso.

Allontanandosi leggermente dal centro di Col San Martino ci si potrà imbattere in luoghi incantati, in grado di trasformare una semplice gita in una giornata memorabile. Sono visitabili, ad esempio, due ville venete che sorgono a Farra
di Soligo.

Villa de Toffoli e Villa della Rovere sono due fulgidi esempi del valore architettonico presente sul territorio veneto. Sempre allontanandosi dal centro di Col San Martino, ci si potrà imbattere nella chiesa di San Vigilio.

Follina

Follina è l’arrivo della seconda tappa del Cammino del Prosecco. Il comune in provincia di Treviso è conosciuto per la sua Abbazia, un luogo di culto estremamente importante che ogni anno richiama a sé un gran numero di devoti e di
fedeli.

Situato ai piedi delle Prealpi trevigiane, vicino a storici borghi come Refrontolo, Follina fa parte del rinomato club dei Borghi più Belli d’Italia e può sventolare orgogliosamente la bandiera arancione conferita dal Touring Club Italiano.

L’Abbazia cistercense di Santa Maria è senza dubbio il nucleo pulsante del comune trevigiano.
Un edificio ricco di storia che al suo interno ospita un gran numero di opere dall’immenso valore artistico.

Tra queste, doveroso citare la statua in arenaria della Madonna del Sacro Calice, da sempre oggetto di venerazione e pellegrinaggio. Oltre all’Abbazia, Follina è caratterizzata da un centro storico molto vivo, che si sviluppa tra palazzi storici e romantiche vie dove è inoltre possibile assaporare al meglio l’offerta enogastronomica del territorio, grazie all’abbondanza di ristoranti e osterie tipiche.

Tarzo

La linea del traguardo della terza tappa è stata fissata a Tarzo, comune del trevigiano di circa 4.000 abitanti.
Situato in un piccolo lembo pianeggiante circondato dalle colline del Prosecco, Tarzo sembra sorgere quasi per sbaglio in
una piccola vallata abile ad interrompere per un attimo l’irregolare terreno collinare.

Questa sua strana conformazione riescea donare al comune in provincia di Treviso un aspetto tanto particolare quanto
intrigante. Tarzo spicca tra i vari comuni della zona grazie al suo enorme appeal turistico. I fantastici scorci naturali, tra cui è doveroso citare i laghi di Revine Lago, si sposano alla perfezione con l’accoglienza del centro storico e con il comparto enogastronomico che in questo territorio riesce, con grande slancio, ad andare oltre ogni livello di eccellenza. Tarzo è un luogo perfetto per passare qualche giorno rilassante immersi nella natura. Giorni da spendere tra passeggiate, buon cibo e un ottimo bicchiere di vino.

Vittorio Veneto

Vittorio Veneto è il punto di arrivo del cammino del Prosecco. Comune dalla grande storia, occupa un ruolo di assoluto prestigio all’interno del territorio trevigiano grazie alla sua grande tradizione e alla bellezza del suo territorio. Protetto dal caldo abbraccio delle colline del Prosecco,

Vittorio Veneto sorge in prossimità delle Prealpi Trevigiane ed è un comune nato dalla fusione di due centri abitati, Ceneda e Serravalle.

Passeggiando tra le vie di Vittorio 31 Veneto si possono facilmente rilevare queste due diverse anime, distinguibili
sia nell’assetto urbano che sotto il profilo dell’architettura dei palazzi storici.

Il comune trevigiano è ricordato inoltre per l’importanza ricoperta durante il periodo della Grande Guerra. Tra il 24 ottobre e il 4 novembre del 1918 si combattè infatti la celebre battaglia di Vittorio Veneto. Uno scontro sanguinoso tra l’esercito italiano e quello austro-ungarico che si rivelò decisivo per l’esito finale del primo conflitto mondiale.

Vittorio Veneto offre uno splendido dipinto della sua storia attraverso testimonianze, monumenti e musei.

Il Museo della Battaglia rappresenta un’esaustiva fonte di informazioni e ricordi storici, riguardanti quei gloriosi ma allo stesso tempo dolorosi momenti del 1918. Il museo si sviluppa in maniera molto attenta tra le diverse stanze del Palazzo della Comunità di Ceneda e offre un percorso, tanto approfondito quanto coinvolgente, diviso in tre differenti aree tematiche.
Al piano terra si trova l’esposizione “La Vita in Trincea”, con numerose testimonianze e reperti dei soldati che hanno partecipato alla Grande Guerra. Al primo piano è visitabile invece “La Vita Durante l’Occupazione”, con numerosi rimandi alla storia di Vittorio Veneto, mentre al secondo piano si potrà ammirare “Dalla Battaglia al Mito”, che offre un focus approfondito sulla battaglia di Vittorio Veneto, gli eventi che la caratterizzarono e i contraccolpi che questa causò nell’andamento della guerra.

Il centro storico di Vittorio Vento, diviso tra storia e cultura, è un luogo da ammirare e apprezzare in tutte le sue diverse sfaccettature.
Anche se, in un modo più accurato, si dovrebbe parlare di due centri storici. Ceneda e Serravalle distano tra loro qualche chilometro e la distanza e le differenze tra i due vecchi comuni portano i visitatori a sviluppare la sensazione di ammirare due borghi a parte e non un unico comune. In effetti è così, ma è proprio questa la forza di Vittorio Veneto, la capacità
di fondere insieme due spiriti affini ma diversi. Serravalle segue il corso del torrente Meschio e ospita all’interno del suo territorio alcuni monumenti imperdibili come, ad esempio, l’imponente Loggia Serravallese.

Da scoprire attraverso una sana e paziente camminata, magari durante una bella giornata di sole. Ceneda, oltre al Museo della battaglia, ospita il Castello di San Martino, tutt’oggi sede vescovile, visitabile attraverso una visita guidata tra le
bellezze del maniero.

 

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