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lunedì, 18 Marzo, 2024

La Casatella Trevigiana DOP è un gustoso formaggio tipico della cucina trevigiana: si presenta con pasta morbida, lucida e fondente in bocca… davvero invitante!

Questo formaggio dal sapore dolce, si presta benissimo a essere utilizzato come ripieno, nei risotti oppure nelle diete ipocaloriche.

La cucina tradizionale trevigiana offre moltissime specialità, soprattutto per quanto riguarda vini e salumi; chi infatti non conosce la celebre Poerchetta Trevigiana?

Meno conosciuta, ma non per questo meno tradizionale e veramente saporita, la Casatella Trevigiana DOP è un alimento prezioso che concentra le qualità nutrizionali dei componenti del latte fresco: proteine, grassi, sali minerali, vitamine.

La Casatella trevigiana è riconosciuta come prodotto dal marchio di qualità DOP per le sue peculiari caratteristiche, uniche e inconfondibili, della zona della sua produzione che dipendono dal territorio e dalle tecniche artigianali, della tradizioni tramandate nel tempo.

Immagine di Qualigeo.it

Date le sue caratteristiche, questo formaggio soddisfa le principali necessità alimentari e dietetiche di tutti: dai bambini, gli adulti, agli anziani: se state seguendo una dieta ipocalorica, la Casatella trevigiana sicuramente sarà un valido alleato.

Oltre a contenere proteine ad alto valore biologico, ha un’elevata digeribilità e con i suoi sali minerali favorisce l’armonico sviluppo e mantenimento del sistema osseo, grazie alle vitamine all’interno, in particolare la vit. A, D, e gruppo B.

Storia della Casatella, il formaggio dei poveri

Spesso le cose più buone sono quelle più semplici…almeno per i piatti della tradizione!

Anche la Casatella, come molti altri piatti tipici, non vanta un’origine ”nobile”, ma la sua storia affonda le radici nella povera tradizione contadina.

Oltre che nei caseifici, la Castella veniva prodotta nelle case delle famiglie contadine utilizzando il poco latte eccedente gli usi alimentari diretti.

Molto probabilmente ha preso quindi il nome da “casa”, in lingua locale “casada”.
Nella storia casearia trevigiana occupa da secoli un ruolo di rilievo, conservando intatte le caratteristiche di gusto e finezza che l’hanno sempre resa gradita e caratteristica.

A partire dal XVII secolo, si hanno le prime testimonianze scritte che comprovano l’esistenza della Casatella, chiamata anche formajela, per la forma particolare dovuta allo stampo cilindrico utilizzato, nell’entroterra della Repubblica Veneziana, per separare la cagliata dal siero.

Intorno al 1789 le formagiele furono incluse tra i doni fatti dal Doge all’arte dei fruttajuoli. Questi infatti regalarono al nuovo Doge, Ludovico Manin, 480 meloni, che il Doge contraccambiò con diversi prodotti agricoli, tra cui 24 formagiele.

La Casatella, come si produce?

La Casatella è prodotta con latte vaccino pastorizzato e ha una forma  cilindrica, con uno scalzo di circa 5 cm e un diametro di circa 22 cm nella forma grande, mentre nella forma piccola lo scalzo è di circa 4 cm e un diametro di circa 10 cm.

La pasta è molto morbida e cremosa, mantecata e di colore bianco o lievemente paglierino, senza la crosta.

Il suo profumo? Fresco e da latte!

Per ottenere questa gioia del palato, innanzitutto sono da rispettare le norme perché sia un prodotto con la denominazione DOP, ovvero:

– la produzione delle materie prime e la loro trasformazione fino al prodotto finito devono essere effettuate nella regione delimitata di cui il prodotto porta il nome;
– la qualità o le caratteristiche del prodotto devono essere dovute, essenzialmente o esclusivamente, all’ambiente geografico del luogo d’origine, intendendo l’insieme dei fattori naturali ed umani, come ad esempio il clima, la qualità del suolo, le tradizioni locali.

Immagine di Qualigeo.it

Iniziamo con la pastorizzazione del latte che va portato alla temperatura di coagulazione di 37-39° C.

L’acidificazione può essere effettuata mediante l’aggiunta di latto innesto oppure di fermenti che devono provenire da allevamenti bovini ubicati in zona tipica.

La coagulazione è determinata dall’aggiunta di caglio liquido per un tempo compreso tra 10 e 25 minuti. La cagliata viene tagliata a croce, lasciata ferma e poi rotta completamente; dopo lo spurgo viene estratta e messa in forma in stampi cilindrici.

Gli stampi continuano a spurgare per un tempo variabile in base al formato prescelto. Segue la salatura a secco o più frequentemente in salamoia. La maturazione si effettua in cella a 5-7° C, per 4-8 giorni, in stampi, rivoltando le forme ogni giorno.

Una ricetta con la Casatella 

La Casatella è un formaggio che in cucina si presta ad essere utilizzato in molti modi, per gustosi stuzzichini per antipasto o come ingrediente per secondi piatti.

Come in passato è un secondo piatto ricco e nutriente, molto adatto ai bambini, da gustare con una semplice insalata, per quando si è più di fretta o includerla nelle nostre ricette per trasformare la Casatella in una vera e propria chicca.

Questa ricetta proporne la Casatella come ripieno di gustosissimi ravioli conditi con burro e alici… buon appetito!

Ravioli ripieni di Casatella trevigiana con burro fuso e alici


Difficoltà
: media

Tempo: 30 minuti di preparazione e 10 minuti di cottura

Costo: basso

Vino in abbinamento: Conegliano-Valdobbiadene Prosecco DOP

Ingredienti per la pasta

  • 2 uova
  • 2 tuorli
  • 200 g di farina “00”
  • 1 cucchiaio di olio
  • extravergine d’oliva

Ingredienti per il ripieno:

  • 200 g di Casatella Trevigiana Dop
  • 200 g di alici fresche
  • 100 g di burro
  • 10 g di erba cipollina

Preparazione:

Impastare la farina con le uova e l’olio extravergine d’oliva e farla riposare per circa un’ora.

Stendere una sfoglia di pasta sottile e con l’aiuto di un sac-a-poche fare dei ciuffi di Casatella Trevigiana Dop ben distanziati tra loro, coprire con altra pasta e con un tagliapasta rotondo tagliare i ravioli da conservare al fresco.


Mettere il burro molto freddo in un contenitore ermetico con del fumo per circa 1 ora. Lavare le alici, filettarle e appiattirle con un batticarne, seccarle in forno finché saranno croccanti.

Cuocere in abbondante acqua salata i ravioli e saltarli con il burro affumicato. Servirli su di un piatto piano, spezzettare le alici sopra e cospargere d’erba cipollina tagliata sottile.

Ricette più moderne la vedono abbinata con la mostarda di frutta o impiegata in preparazioni gastronomiche più complesse, che spaziano dall’antipasto al dolce.

A cura di Greta Monterosso

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