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giovedì, 18 Aprile, 2024

a cura di Marco Macchini

Tappa 1: Fossacesia – Ortona

Il Giro debutterà con una crono, breve e diretta, rivolta agli specialisti più puri. Questa prima tappa, che decreterà il primo corridore in maglia rosa, si correrà su un percorso di poco meno di 20km. La crono, nella sua quasi totalità, si svilupperà sulla Ciclovia dei Trabocchi, un percorso che ripercorre la ferrovia adriatica dismessa. Perlopiù pianeggiante, questa crono presenta un leggero dislivello nella parte finale, dove la strada sale per poco più di un chilometro fino all’arrivo in centro città. Crono altamente suggestiva, offre una splendida visuale sui trabocchi e sul mare, fino a raggiungere il magnifico porto di Ortona.

Tappa 2: Teramo – San Salvo

Dalla seconda tappa si comincia a far sul serio. 201km di un percorso che nella parte iniziale risulta ondulato, offrendo terreno fertile a chi ha voglia di azzardare la prima fuga del giro. I corridori si daranno battaglia sui saliscendi dell’entroterra teramano, attraversando luoghi noti del ciclismo come Colonnella, Alba Adriatica e Tortoreto. Anche qui il panorama offrirà uno spettacolo speciale, considerato che il percorso seguirà tutta la costa, toccando anche punti interni come Silvi Paese e Chieti. Finale che con tutta probabilità si risolverà in un’avvincente volata sul lungomare di San Salvo Marina.

 

Tappa 3: Vasto – Melfi

La terza tappa di quest’edizione 2023 sarà una delle più suggestive. Vasto-Melfi metterà in mostra alcune tra le zone più belle d’Abruzzo e della Basilicata. Tappa idealmente divisa in due parti. La prima, fino all’arrivo in Basilicata, totalmente pianeggiante. La seconda più impegnativa, potenzialmente spettacolare grazie alle montagne del Vulture. Dopo aver attraversato il massiccio del Monte Vulture, lasciandosi accarezzare dal profumo delle acque dei laghi di Monticchio, la corsa scenderà su Rionero e Rapolla. Anticipo della risalita finale che porterà i corridori sulla linea del traguardo di Melfi.

 

Tappa 4: Venosa – Lago Laceno

La quarta tappa è la prima vera e propria tappa appenninica. La prima tappa a presentare asperità e salite impegnative, raggiungendo 3500m di dislivello. Tappa che offre l’occasione agli scalatori di mettersi in mostra, in un saliscendi senza soluzione di continuità che metterà a dura prova le gambe dei corridori. I tratti dove risposarsi sono pochi e di breve durata, e obbligheranno i ciclisti a studiare un’attenta strategia per cercare di render al meglio nella prima vera tappa difficile di quest’edizione del Giro. Le salite da affrontare sono infatti molto lunghe, attorno ai 20km, alcune più pedalabili con pendenze tra il 4% e il 5%, altre più impegnative e bellicose. Come, ad esempio, quella di Colle Molella, dove i corridori dovranno affrontare 3km con pendenza al 10% e tratti addirittura al 12%. Salita che terminerà a circa 4km dall’arrivo, con i corridori che scollineranno in direzione Lago Laceno.

 

Tappa 5: Atripalda – Salerno

Tappa ibrida, con una prima parte impegnativa che potrebbe operare una severa selezione nel gruppo. Il percorso si snoderà tra i luoghi simbolo del sisma che nel 1980 ha colpito duramente l’Irpinia, come Sant’Angelo dei Lombardi. In questa prima parte sono presenti alcune salite di tutto rispetto, da non prendere assolutamente sottogamba. Il Passo della Serra, dopo soli 13km dalla partenza, saprà mettere a dura prova la resistenza dei partecipanti, offrendo agli scalatori punti preziosi per la classifica di categoria. Il finale sarà in discesa, con lo splendido panorama del mar Tirreno ad accompagnare la volata finale nel centro di Salerno.

 

Tappa 6: Napoli – Napoli

Partenza e arrivo in una delle città più belle e affascinanti del nostro paese. Napoli e il suo inimitabile paesaggio faranno da sfondo a questa tappa di 162km che si sviluppa tra il capoluogo campano e la penisola amalfitana. Tappa dalla lunghezza relativamente breve che presenta però un percorso intenso e adrenalinico. Dopo la partenza i corridori costeggeranno il Vesuvio dal lato nord, per affrontare il valico di Chiunzi fino ad entrare ad Amalfi, in un percorso “a circuito” che abbraccia tutta la costiera Amalfitana. Curve e saliscendi saranno i protagonisti fino all’entrata a Pompei. Da qui, un lungo rettilineo fino a Napoli dove un gruppo probabilmente non al completo, si giocherà le ultime carte a disposizione per accaparrarsi la vittoria finale in una volata che si preannuncia emozionante e incerta.

 

Tappa 7: Capua – Gran Sasso d’Italia

La settima tappa presenta il secondo arrivo in salita di questo Giro. Linea del traguardo che arriva dopo una tappa molto lunga (218km) e mossa, caratterizzata dall’ultima impegnativa ascesa. Dopo molti chilometri di avvicinamento, i corridori si troveranno a dover scalare la classica salita del Roccaraso e il Piano delle Cinque Miglia (luogo famoso per lo storico ritiro del grande Girardengo). La discesa che segue, che arriva fino al Gran Sasso, è molto lunga e permetterà agli specialisti di mettere in mostra tutte le loro abilità. La salita che porterà i corridori a Campo Imperatore misura 45km, spezzata da un falsopiano che assegnerà un Gran Premio della Montagna a Calascio e uno all’arrivo. L’arrivo sul Gran Sasso manca all’appello da diversi anni. L’ultima volta, nel 2018, a trionfare fu Simon Yates.

 

Tappa 8: Terni – Fossombrone

Altra tappa dai due volti. Primi 150km che si presentano come ondulati, seppur senza particolari difficoltà da segnalare. I corridori attraverseranno le bellezze di Spoleto, Foligno, Gualdo Tadino e Cagli. Da qui inizieranno gli ultimi 60km, custodi dell’intero dislivello della tappa. Molto interessante la salita dei Cappuccini (3km con pendenze fino al 19%), così come quella del Monte delle Cesane, lunga circa 7km e con pendenze che arrivano al 18%. Dopo aver superato Montefelcino, ecco ritornare la salita dei Cappuccini. La sua cima, a 5km dall’arrivo, offrirà una splendida opportunità per un attacco atto a conquistare la vittoria di tappa.

Tappa 10: Scandiano – Viareggio

Altra tappa rivolta agli specialisti delle volate, che però dovranno conquistarsi la possibilità di gareggiare all’assalto finale tenendo botta nei primi 100km, tratto tutt’altro che facile o banale. La prima parte della tappa si caratterizza infatti per la presenza di saliscendi e una salita importante, quella del Passo delle Radici, alla quale i corridori arriveranno dopo un lungo avvicinamento ondulato di circa 80km. Arrivati in Toscana ci sarà una lunga discesa fino a Castelnuovo Garfagnana, dove inizieranno gli ultimi 70km. Tratto abbastanza agevole che prepara i corridori per affrontare la volata finale sul lungomare di Viareggio. Una tappa che oltre al contesto sportivo mette in luce numerose bellezze, equamente divise tra Emilia-Romagna e Toscana. Dalla provincia di Reggio Emilia alla bellissima Viareggio. Sfiorando magnifici borghi come quello di Carpi. Borgo di origine medievale ma soprannominato la “perla del Rinascimento”, Carpi è ad oggi conosciuto per la bellezza del suo centro storico, per il suo distretto tessile e i numerosi eventi dedicati alla vita scientifica e artistica di tutta l’Emilia-Romagna.

Tappa 11: Camaiore – Tortona

L’undicesima tappa ha le caratteristiche perfette per concludersi con una volta tirata di un gruppo unito e numeroso. Le asperità durante il percorso sono infatti poche e facilmente gestibili. La prima parte attraverserà lo Spezzino con una breve puntata alle Cinque Terre, per poi passare a nord di Genova percorrendo la Val Fontanabuona fino alla Colla di Boasi. Dopo aver superato Busalla, il Passo della Castagnola, Gavi e Serravalle Scrivia, i corridori affronteranno gli ultimi 30km su strade pianeggianti e rettilinee. Il contesto ideale per studiare la più efficace delle volate finali.

 

Tappa 12: Bra – Rivoli

Tappa dalla tre anime quella che collega Bra a Rivoli. Una tappa versatile, capace di unire le caratteristiche di collina, pianura e montagna. Dopo aver esplorato i territori vicino ad Alba, i corridori attraverseranno per circa 60km la pianura Padana prima di affrontare il punto più complicato del tragitto: la salita del Colle Braida. Tratto duro e complicato, presenta le caratteristiche perfette per scremare il gruppo. Gli ultimi 20km, ondulati ma senza particolari difficoltà, porteranno i ciclisti verso il traguardo di Rivoli.

 

Tappa 13: Borgofranco d’Ivrea – Crans Montana

Tappone alpino di 207km, lungo ed estremamente impegnativo. Dopo un classico inizio pianeggiante, una sorta di avvicinamento alle cime da scalare, la tappa presenta una serie importante di dislivelli. Salite lunghe intervallate da brevi settori piatti, tipici della conformazione a U delle valli delle Alpi Occidentali. I corridori dovranno scalare la famosa Cima Coppi, posta sul Colle del Gran San Bernardo (2469m) che, pur senza pendenze eccessive, misura la bellezza di 34km. La discesa che segue è altrettanto lunga, e va a comporre insieme alla Cima Coppi un tratto che sicuramente andrà a scremare in maniera sostanziosa il gruppo. La salita successiva è la Croix du Coeur, 15km per un totale di 1350m di dislivello, che precede un’altra lunga discesa di circa 22km. Il tratto finale è caratterizzato dalla salita finale di Crans Montana. Tratto tosto che permetterà, eventualmente, di portare un ultimo decisivo attacco in vista del traguardo finale.

 

Tappa 14: Sierre – Cassano Magnago

Dopo le asperità della tredicesima tappa, il Giro regala una tappa per i velocisti. In gran parte pianeggiante, presenta una difficoltà iniziale rappresentata dal Passo del Sempione (2005m), che potrebbe portare i corridori a studiare diverse strategie e diverse interpretazioni della tappa. Dopo il Passo del Sempione restano infatti ben 140km da percorrere, divisi tra discesa e piano. Dopo essere rientrati dalla Svizzera i corridori affronteranno 100km di strade piane e rettilinei veloci. Soltanto la parte finale presenta alcune curve e saliscendi che potrebbero creare qualche grattacapo alle squadre in lotta per la volata.

 

Tappa 15: Seregno – Bergamo

Tappa particolare la quindicesima, che si presenta come una tappa di montagna calata alla perfezione in un contesto cittadino. Le salite non troppo dure, intervallate da tratti pianeggianti piuttosto rapidi, aprono ad orizzonti imprevedibili. Gli attacchi potrebbero arrivare in ogni momento, in un susseguirsi di fughe e recuperi. A pochi chilometri dalla partenza i corridori affronteranno la salita della Valcava e le sue importanti pendenze, entrando così nella provincia di Bergamo. Qui la corsa incrocerà i tornanti di Selvino e successivamente le discese su Bracca e Sedrina. L’ultimo tratto della tappa passerà per la Roncola dal versante di Barlino, per poi ridiscendere fino all’arrivo di Bergamo, classico traguardo di numerosi Giri di Lombardia.

 

Tappa 21: Roma – Roma

Passerella finale a Roma. I corridori si trasferiranno nella capitale per chiudere nel migliore dei modi questa 106esima edizione del Giro. Dopo essere partiti dall’EUR per raggiungere Ostia, i corridori entreranno nel circuito cittadino. Circuito di circa 18km, verrà percorso per 5 volte prima di arrivare al traguardo. Il circuito è stato sviluppato appositamente per mettere in mostra le innumerevoli bellezze della capitale e per mostrare molti dei luoghi simbolo della città. I corridori infatti potranno ammirare da vicino il Colosseo, i Fori Imperiali, Villa Borghese, Castel Sant’Angelo, le Terme di Caracalla e perfino un tratto di via della Conciliazione con la Basilica di San Pietro sullo sfondo. Ciclisticamente parlando, i corridori si troveranno a dover affrontare tratti con fondo in sanpietrini che, seppur brevi e in buone condizioni, potrebbero riservare alcune sorprese. Il passaggio a Villa Borghese presenta una salita breve e decisa, per il resto la tappa si svolgerà su tratti di strade larghe e ben pavimentate. Una suggestiva passerella per celebrare il vincitore del Giro, prima di affrontare l’ultima volata di un’edizione che si preannuncia imperdibile.

 

 

 

 

 

 

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