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lunedì, 18 Marzo, 2024

Visita al cimitero della Certosa di Bologna, per scoprire tra le sue statue e monumenti i segreti della città

Appena fuori dalle mura bolognesi sorge un luogo poco conosciuto da turisti e visitatori: si tratta del cimitero monumentale della Certosa, oggi il principale cimitero della città e uno dei più antichi d’Europa.

Nessun luogo a Bologna è come La Certosa.  Ricavato dalla struttura dell’ex Certosa di San Girolamo, già agli inizi dell’800, i ricchi bolognesi costruirono le loro tombe di famiglia sempre più imponenti, adornate da ricche statue di celebri scultori del tempo.
Un vero e proprio museo a cielo aperto, che con il suo fascino attirò per altro giovani artisti e scrittori dell’epoca, come Stendhal, Byron e Dickens.


La divisione degli spazi all’interno della Certosa fa pensare quasi alla struttura di una vera e propria città: logge, sale e porticati -tipici dell‘architettura urbana bolognesesi diramano a partire dal centro del convento originario, guidando alla scoperta di statue, tombe dipinte a tempera, giardini e chiostri.

Necropoli e città sono collegate tra loro dal percorso che connette il porticato che parte dall’arco del Meloncello all’entrata del cimitero, sfruttando quello che è il già esistente percorso in piano del porticato che conduce al santuario della Madonna di San Luca posto sul Colle della Guardia.

Nell’ala est si trova tutta la zona monumentale, con le tombe più antiche ed i vari chiostri risalenti alle epoche neoclassiche. Nella zona verso Modena invece si trova il cimitero moderno, quello attualmente ancora utilizzato per le sepolture.

I simboli esoterici della Certosa

Teatro di storie fantastiche, di fantasmi, di strane apparizioni e presenze sovrannaturali, soprattutto nella zona del chiostro a nord e del portico a sud, la Certosa in realtà anche in epoca etrusca era già stata utilizzata come necropoli.
Numerose lapidi riportano segni massonici e magici, tanto che in molti ne hanno sottolineato l’aspetto esoterico.

Nel cimitero si trovano raffigurazioni appartenenti alla simbologia egizia come sfingi e piramidi, generalmente associate allo scorrere del tempo, all’età del defunto e al suo percorso di vita.

Troviamo anche simbologia cristiana, come le colonne del Tempio di Salomone, citate nell’Antico Testamento e allegoria della costruzione interiore e morale.

Non mancano infine rappresentazioni di animali piuttosto significativi come le civette simbolo di morte e buio, dell’aquila che esprime la vittoria della luce sulle tenebre e del serpente che nel mondo classico è possessore di conoscenze misteriose, guardiano di tesori, mentre in quello cristiano, contrariamente, è legato al male e alla tentazione.

I personaggi

Tra i personaggi sepolti nella Certosa, una delle più particolari è Anna Bonazinga, molto amata dai cittadini dell’epoca e celebre chiaroveggente di metà 800. A bologna era nota per la sua capacità di leggere il futuro ma soprattutto per essere estremamente saggia.

Le tombe più visitate invece sono quelle del poeta Giosuè Carducci, di Lucio Dalla, insieme a quella del pittore Giorgio Morandi e dell’editore Nicola Zanichelli.


L’atmosfera di mistero
che alleggia in questo luogo viene amplificata durante la “Certosa criminale. Si tratta di una visita guidata notturna che ripercorre, attraverso la storia della città, storie di delitti passionali, truffe e omicidi rimasti irrisolti.

Ancora oggi queste vicende fanno rabbrividire, soprattutto se raccontate nel bel mezzo di una location così suggestiva come quella della Certosa in cui, peraltro, le vittime sono state sepolte proprio qui.

A cura di Greta Monterosso

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