Giusto de’ Menabuoi
Le opere del grande artista a Padova
L’arte presente a Padova deve moltissimo alla toscana. Basti pensare a Giotto, nato in provincia di Firenze, che ha donato capolavori inestimabili alla cittadina veneta. Un altro fiorentino ha però legato indissolubilmente il suo nome alla città del Santo, ed è Giusto de’ Menabuoi. Nato nel 1330, Giusto de’ Menabuoi ha trovato la sua seconda casa a Padova, dove ha potuto lavora ed affinare la sua tecnica alla corte dei Carrara. Di probabile, anche se non documentata, formazione giottiana, de’ Menabuoi ha arricchito il lavoro del suo illustre predecessore esplorandone le potenzialità in senso soprattutto coloristico e spaziale. Cresciuto nell’area di Firenze, si trasferì attorno al 1370 a Padova, città che lo adottò e in cui abitò fino alla morte che sopraggiunse attorno al 1390. Il talento di Giusto de’ Menabuoi fu accudito sotto l’attenta ala dei Carrara, che gli permisero di lavorare al meglio, contribuendo a donare a Padova alcune tra le opere più famose dell’artista toscano.
La chiesa degli eremitani
Nel 1370 cominciò a lavorare alla Chiesa degli Eremitani, che vanta al suo interno una serie di suoi affreschi raffiguranti le Virtù e le Arti Liberali. Sempre agli Eremitani, all’interno della cappella del comandante tedesco Enrico Spisser, si possono trovare le raffigurazioni di una Madonna offerente e di alcuni santi. Il lavoro di Giusto de’ Menabuoi continuò tra il 1375 e il 1378 e si occupò della decorazione ad affresco del Battistero di Padova, opera commissionatagli da Fina Buzzaccarini, moglie di Francesco I da Carrara, la quale desiderava trasformare l’edificio a mausoleo di famiglia. Di grande rilevanza sono inoltre le opere di de’ Menabuoi presenti nella Basilica del Santo tra le quali spicca la sua veduta della Padova del Trecento, un magnifico affresco realizzato attorno il 1382. Nel dipinto si possono facilmente notare le fattezze della Padova medievale, il Palazzo della Ragione e il fu Castello di Padova, compresa la Torre che oggi tutti conosciamo come Specola, divenuta nel 1777 osservatorio astronomico. Le tracce che Giusto de’ Manabuoi ha lasciato a Padova sono chiare e dalla bellezza stupefacente. Tracce da scoprire per lasciarsi incantare da tutto il potere dell’arte.