martedì, 8 Ottobre, 2024

ZAINO IN SPALLA DA BOLOGNA A FIRENZE.

A cura di Fabiola Cantaluppi

Slow travel, nuove conoscenze e immersione nella natura attraverso paesaggi incontaminati e borghi del centro Italia.

Distanza: 130 km | dislivello: 3.400 m |durata (soste escluse): 33 ore circa |difficoltà: EE+ | caratteristica: trekking tra natura e arte | tappe: 6

 

Uno dei percorsi escursionistici più famosi in Italia, che collega le città di Bologna e Firenze passando attraverso l’Appennino tosco-emiliano. Un affascinante tragitto di 130 km diviso in tappe, da completare in solitaria o in compagnia nell’arco di 5 o 6 giorni di cammino o pedalata. Dislivelli più o meno impegnativi, punti di ristoro e di alloggio per tutte le esigenze e gusti.

La Via degli Dei, così denominata perché congiunge 4 vette appenniniche dai nomi mitologici, non è solo un trekking o un insieme di sentieri, ma un’opportunità per riscoprire il territorio tramite lo slow travel e immergersi nella natura e nei borghi del nostro Paese. Un contatto con l’ambiente, senza mezzi di trasporto se non le nostre gambe ed energie.

Il periodo migliore per affrontare il sentiero è quello che va dal mese di aprile al mese di ottobre, dove le ore di luce sono maggiori e dove il meteo tende a garantire calde giornate di sole. Un primo consiglio? È sicuramente quello di definire tappe adeguate in base alle proprie esigenze ed allenamento. Modulabile a seconda del tempo e delle attitudini dei camminatori che la percorrono, le varie tappe permettono di organizzare il viaggio in più giorni, senza aver fretta di terminare, ma godendosi il cammino passo dopo passo, così da assaporare ogni emozione e ogni attimo.

6 tappe da realizzare a piedi, con la possibilità di variazioni del percorso e scelta del proprio ritmo di marcia. Attraverseremo territori d’eccellenze gastronomiche e non solo, borghi nascosti, arte e segni di una civiltà passata che torna a riaffiorare alla memoria.

Tappa Bologna – Casalecchio di Reno – Sasso Marconi – Badolo

Distanza: 21.30 km | Dislivello: +817 m -515 m | Durata: 6.50 h 

Armati di energie e determinazione, eccoci all’inizio del nostro cammino, partendo dalla colorata Bologna, coi suoi 53 chilometri di portici famosi in tutto il mondo e piatti tipici imperdibili della tradizione. Piazza Maggiore è il vero punto di inizio o di arrivo della Via degli Dei. Una bella colazione prima di partire, pranzo al sacco e zaino in spalla. Dopo aver percorso il portico più lungo del mondo, quello che porta al Santuario della beata Vergine di San Luca, si discende verso il comune di Casalecchio di Reno, per poi iniziare le strade sterrate e costeggiare la riva destra del fiume Reno. Qui incontreremo i primi cartelli con le indicazioni.

Proseguendo in direzione Sasso Marconi si raggiunge l’Oasi Naturalistica di San Gherardo, dotata di fontanelle e zone in cui praticare birdwatching, trovare documentazione scientifica e spazi didattici. Continuando dritto verso il bivio, si può raggiungere Sasso Marconi o proseguire per Badolo. Superati i Prati di Mugnano, seguendo il sentiero CAI 122 VD, arriveremo al Giardino Botanico Nova Arbora e infine l’ultima tappa della prima giornata: via delle Valli.

Tappa: Badolo – Brento – Monzuno – Madonna dei Fornelli

Distanza: 28 km | Dislivello: +1460 m -1038 m | Durata: 9.50 h 

Secondo giorno, saremo già più abituati al peso dello zaino e agli scarponcini ai piedi, motivati dal raggiungere un’altra tappa del cammino. Ripartiamo da Badolo, proseguendo il sentiero si arriva a Brento e si costeggia il Centro Tutela e Ricerca di Fauna Esotica e Selvatica. Si segue poi la strada che porta alla cima di Monte Adone, dove è quasi obbligatorio prendersi del tempo per godersi il panorama e la pace che si respira.

Raggiungiamo il centro abitato di Brento, dove potersi riposare e ristorare prima del lungo tratto che la collega a Monterumici e poi Monzuno. Qui, altri punti ristoro offrono dimora per qualche ora, o per la notte se necessario, per poi proseguire su strada asfaltata in direzione Madonna dei Fornelli, passando per la località Campagne. Passeggiata attraverso un bosco di castagni, breve salita fino al Monte Galletto e poi su sterrata si giunge a Madonna dei Fornelli, tappa conclusiva della seconda giornata.

Tappa: Madonna dei Fornelli – Passo della Futa

Distanza: 17,25 km | Dislivello: +783 m -753 m | Durata: 5.50 h 

Terzo giorno di percorso, uno dei meno impegnativi per distanza e durata. Ripartiamo da Madonna dei Fornelli proseguendo verso Pian di Balestra lungo il sentiero n. 019, ammirando dei tratti di Flaminia Militare, l’antico percorso romano datato 187 a.C., che ritroveremo in diversi punti di questa tappa. Il sentiero, in questo tratto a volte poco segnalato, prosegue fino ad arrivare alla Piana degli Ossi, dove si possono ammirare i resti di 6 antiche fornaci datati II secolo a.C.. Dopo un laghetto artificiale, il sentiero prosegue fino a che non si esce dal bosco e non si incontrano due piane e poi in salita fino ad arrivare alla cima delle “Banditacce”, punto di massima quota di tutto il percorso.

Continuando a camminare arriveremo al “Poggiaccio”, che determina la metà del tragitto, ovvero l’approssimativa equidistanza tra Bologna e Firenze e poi alle falde di Poggio Castelluccio. Seguendo la segnaletica, si raggiunge l’inizio di un bosco di conifere, poi una strada asfaltata fino all’ampio parcheggio e ingresso del Cimitero Germanico, conosciuto come tra i più grandi in Italia.

Tappa: Passo della Futa – Sant’Agata – San Piero a Sieve

Distanza: 21,08 km | Dislivello: +641 m -1197 m | Durata: 6.30 h 

Dopo una dormita rigenerante, siamo pronti per un’altra giornata di avventure. Entrando nel bosco e seguendo le indicazioni GEA, arriveremo in località Apparita, per poi proseguire sul sentiero CAI n°00 che porta a Monte Gazzaro. Salendo lungo il crinale si raggiungerà la vetta e la Croce di Monte Gazzaro, dove si trova una piccola struttura in pietra e un “libro vetta” dove scrivere i propri pensieri e lasciare che gli altri camminatori li leggano e condividano. Scendendo, si arriva ad un grande spiazzo, denominato Passo dell’Osteria Bruciata e sempre seguendo le indicazioni dei cartelli, si prende il sentiero per Sant’Agata CAI n°46.

Continuando a camminare sul sentiero, si ha la possibilità di fare una pausa rigenerante e visitare Sant’Agata del Mugello, borgo fuori dal tempo che ospita la famosa chiesa del Pieve, musei e antiche botteghe locali. Proseguendo dritto, si arriva a S. Piero a Sieve, tappa finale della nostra giornata, prima della quale si può effettuare una deviazione per visitare il Convento di Bosco ai Frati, dove si trova un meraviglioso Cristo ligneo di Donatello.

Tappa: San Piero a Sieve – Bivigliano – Vetta le Croci

Distanza: 18 km | Dislivello: +750 m -430 m | Durata: 6 h 

Ripartendo dal centro storico di San Piero a Sieve, si segue la strada asfaltata con indicazioni per la Fortezza Medicea di San Martino, considerata una delle più estese fortificazioni italiane di tutti i tempi, dove è possibile fare una piccola deviazione. Continuando a camminare sulla strada che indica “Trebbio/Cadenzano”, incontreremo sulla destra un tabernacolo del 1664, per poi proseguire sulla strada che sale e godersi la vista del bellissimo panorama di distese di alberi di ulivo. Proseguendo verso la località Trebbio, ecco la possibilità di fare una piccola deviazione, dove vedere da vicino il Castello omonimo.

La strada continua e si snoda nel bellissimo panorama del Mugello, dove godere di un ampio panorama costellato da distese di ulivi, borghi e tabernacoli. Arrivati ad un piccolo spiazzo con il nome di “Camporomano”, il sentiero riprende in strada sterrata nel bosco, sino ad ammirare la Badia del Buonsollazzo, per poi giungere alla strada che arriva al Convento di Monte Senario. Dopo una sosta nel punto di ristoro dei frati, le possibilità per la sosta sono multiple: Bivigliano o Vetta le Croci, che si raggiunge percorrendo un ultimo tratto nel verde che porta ad Olmo, in mezzo ad una distesa di campi con panorami mozzafiato. Da qui, se guardiamo bene in lontananza, potremo già ammirare da lontano sia Fiesole che la meta ultima di Firenze.

Tappa: Bivigliano/vetta le croci – Fiesole – Firenze

Distanza: 18 km | Dislivello: +250 m -645 m | Durata: 4 h 

Siamo arrivati all’ultima tappa del nostro percorso, la più corta, che ci porterà fino alla splendida città di Firenze. La prima possibilità di sosta è Poggio Pratone, da dove è possibile godere di un bellissimo panorama verso Firenze. Una volta attraversata la frazione di Borgunto e giunti in Piazza Mino di Fiesole, si hanno più possibilità per raggiungere Piazza della Signoria, con autobus o strade panoramiche. In ogni caso il consiglio è quello di prendersi un po’ di tempo per visitare Fiesole e la sua splendida area archeologica, prima di rimettersi in marcia. Una possibile variante sul percorso può essere il Sentiero di Stilicone, nato da un gruppo di volontari che si dilettarono nella ripercorrenza della tappe di un evento storico.

Siamo così giunti alla fine del nostro percorso, 130 km tra natura e arte, alla scoperta di sé stessi e perché no, di nuove conoscenze. Spesso, si decide infatti di partire in solitaria, ma si incontrano poi sul cammino tanti compagni con cui condividere l’esperienza, senza sentirsi mai veramente soli. Condivisione, sfida dei propri limiti e a volte delle proprie paure. Un cammino per mente e corpo, forse anche un po’ spirituale, da cui tornare rigenerati, pieni di vita e di avventure da raccontare.

 

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